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5 Agosto 2022
16:53

Via libera alla cattura del lupo di Fano

Il lupo avvistato a Fano, nelle Marche, sarà catturato con metodi non cruenti e sarà poi liberato in un'area faunistica apposita.

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Il Ministero della transizione ecologica (MiTE) e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) hanno autorizzato la Regione Marche a catturare un esemplare di lupo avvistato a Fano, comune in provincia di Pesaro e Urbino.

Avvistamenti di lupi vicino ai centri abitati, in effetti, se ne fanno sempre di più e probabilmente assisteremo sempre più spesso a episodi simili in cui dei lupi, soprattutto i giovani, si avvicinano alle città in cerca delle loro prede, principalmente cinghiali e caprioli, che a loro volta scendono dai monti dirigendosi a valle.  In alcuni periodi dell’anno, poi, gli esemplari giovani tendono a coprire anche grandi distanze in cerca di una nuova zona da “colonizzare”.

Si tratta dei cosiddetti “maschi in dispersione”, impegnati nell’espandere il loro areale di distribuzione cercando una nuova compagna con cui riprodursi e fondare un nuovo branco. È difficile, però, accertare se il lupo avvistato sia effettivamente un esemplare giovane, e dunque in dispersione. Un altro caso possibile potrebbe essere di un residente a caccia di ungulati. In ogni caso, se un lupo residente si sposta è di solito per due principali motivi: caccia o marcatura e espansione territoriale per l'aumento della popolazione.

Fortunatamente, infatti, le popolazione di lupi sono in crescita secondo un recente monitoraggio organizzato proprio dall'ISPRA. I lupi sul territorio italiano sono più di 3.300, confermando che ormai questo animale non è più in pericolo di estinzione come un tempo. Probabilmente nella prossima revisione della Liste Rossa delle specie minacciate redatte dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) il lupo si collocherà allo stesso livello della volpe: tecnicamente Least Concern, ovvero fuori pericolo.

Nel caso del lupo delle Marche a dare la comunicazione delle modalità di cattura è il vice presidente della Regione e assessore con delega anche ad Agricoltura e Caccia, Mirco Carloni, che tiene a precisare che la cattura avverrà in modo non cruento e senza alcun rischio per l'animale.

Inoltre assicura che l'operazione sarà condotta da personale tecnico e veterinario altamente qualificato e che, una volta catturato il lupo sarà condotto in un' apposita area faunistica specializzata nel recupero della fauna selvatica.

Poi chiede ai cittadini fanesi massima collaborazione nel favorire tutte le azioni finalizzate alla cattura del lupo, attenendosi scrupolosamente alle eventuali disposizioni che i Carabinieri Forestali e la Polizia municipale forniranno.

Il metodo optato dalla Regione Marche si può definire quasi standard, dove l'individuo viene catturato e poi reintrodotto in natura. Questo metodo, però, si rivela spesso poco efficace visto che l'animale può tranquillamente ritornare in città una volta liberato. Per questo motivo sarà necessario in futuro ragionare meglio su altre modalità e, soprattuto, iniziare a sensibilizzare la popolazione su quale sia il modo corretto di relazionarsi con la fauna selvatica.

Ad esempio la notizia dell'aumento del numero di avvistamenti non dovrebbe essere motivo di preoccupazione. Il lupo, infatti, non è in alcun modo pericolo per l'uomo, proprio come riportato da Life Wolfalps Eu. Secondo questo progetto di monitoraggio non si registrano attacchi di lupi agli uomini nel nostro paese da almeno un secolo e mezzo e noi non siamo neanche una specie target per il predatore.

L'unico caso recente di un lupo che ha attaccato una persona risale al 2020, a Otranto, ma si trattava di un esemplare divenuto confidente perché alimentato, presumibilmente cresciuto illegalmente in cattività.

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