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31 Marzo 2023
11:58

Veterinario a processo a Ravenna per maltrattamento e uccisione di animali

È iniziato il procedimento penale a carico 8 persone tra le quali un veterinario del Ravennate accusato di maltrattamento e uccisione di animali. Secondo gli inquirenti il veterinario avrebbe praticato eutanasie non necessarie agli animali. La Lav ne chiede la radiazione dall'Ordine professionale.

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veterinario

È iniziato il procedimento penale a carico 8 persone tra le quali il veterinario 49enne Mario Guerra del Ravennate accusato di maltrattamento e uccisione di animali, detenzione illegale di farmaci, falsificazione di libretti sanitari, frode in commercio e reati tributari.

Il procedimento è iniziato davanti al Gup del Tribunale di Ravenna Corrado Schiaretti. Guerra ha rinunciato all'udienza preliminare scegliendo il rito immediato per ottenere un «processo pubblico», dato che, come hanno spiegato i suoi avvocati in aula «siamo fiduciosi di dimostrare la totale innocenza del nostro assistito». Di parere molto diverso la Lega anti vivisezione (Lav) che ha già fatto sapere che si costituirà come parte civile nel processo pubblico che partirà nei suoi confronti.

La Lega anti vivisezione era presente infatti presente in aula con Alessandra Ferrari, responsabile Area Animali Familiari, la quale ha dichiarato: «I medici veterinari interpellati come consulenti hanno infatti confermato che l’operato di Guerra riguardo alle eutanasie praticate, non solo è inappropriato e lontano dalle linee guida degli organismi preposti, ma ha causato dolore e sofferenze inaudite ai pazienti. Ecco perché chiediamo all’Ordine dei medici veterinari l’immediata radiazione di Guerra».

I fatti risalgono al 2021 quando l’ambulatorio veterinario era stato posto sotto sequestro probatorio dalla Polizia Locale e militari del Gruppo Carabinieri Forestale di Ravenna e della Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in danno degli Animali (Soarda), e poi dissequestrato. Secondo la Lav, il 49enne avrebbe avuto un ruolo importante in episodi che «riguardano un elevato numero di animali, maltrattati e uccisi senza motivo e con metodi cruenti». A ciò si aggiunge che negli ultimi due anni l’imputato ha continuato a esercitare la professione veterinaria nonostante fosse indagato proprio per reati a danno degli animali.

«Il veterinario è la figura di fiducia a cui le famiglie affidano cani e gatti affinché vengano curati – ha commentato Ferrari – In questo caso, chi dovrebbe alleviare le loro sofferenze e assisterli agendo secondo scienza e coscienza si è trasformato in un carnefice, arrivando a sottoporre animali a interventi chirurgici senza un adeguato protocollo anestesiologico e a togliere la vita dolorosamente ad animali curabili. Chi commette simili atrocità non dovrebbe più essere un pericolo per cani e gatti. L’Ordine dei Medici Veterinari dia un segnale forte a chi ogni giorno affida la vita dei propri animali alle cure dei veterinari: radiazione immediata di Guerra».

L'indagine era iniziata nel 2020 con la morte di Balto, un Labrador che era stato affidato al medico dalla polizia locale di Ravenna. Era anziano e malato ma a dire delle accuse non sarebbe stato in condizioni disperate. Nonostante questo, venne soppresso. In quell’occasione vennero sequestrate le prime due carcasse di gatti. Qualche mese dopo, il 10 dicembre, altri due individui vennero trovati nella doccia dello studio. Tutti questi animali non avevano il microchip e uno solo soffriva di un’infezione da Parvovirus.

Secondo gli inquirenti il veterinario avrebbe fatto un largo uso di Tanax: in 23 mesi ne avrebbe acquistati 19 flaconi da 50 ml. Solo tre, di cui uno aperto, sono stati trovati durante le perquisizione. Giusto per fare una proporzione, per avere il suo effetto letale dovrebbero bastare 0,3 ml per ogni chilo.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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