Anche le zanne degli elefanti possono ammalarsi. Tanto da marcire e provocare infezioni che, alla lunga, si possono trasformare in danni cerebrali, cecità e persino morte. Era ciò che stava accadendo a Madhubala e Noor Jehan, due elefanti femmine che vivono in cattività nello zoo di Karachi. Per loro, su invito diretto del Tribunale dell’Alta Corte del Sindh, sono intervenuti i veterinari dell’organizzazione internazionale per il benessere animale Four Paws che hanno eseguito un intervento particolarmente complicato per il quale sono state utilizzate tecniche non invasive mai sperimentate fino ad ora.
Zanne rotte e infiammate: un lungo intervento sotto sedazione
Noor Jehan e Madhubala, di 16 e 17 anni, soffrivano infatti di gravi problemi dentali. Invece di un approccio tradizionale, l'équipe guidata dal dottore Amir Khalil ha utilizzato una nuova tecnica meno invasiva, unica nel suo genere, che richiede una cura post operatoria meno complicata.
«L'intervento – spiega Khalil – è stato eseguito da due veterinari specializzati dell'Istituto Leibniz per la ricerca sugli zoo e la fauna selvatica di Berlino, Thomas Hildebrandt e Frank Göritz che fanno parte del team di Four Paws. Dopo aver discusso diverse possibilità di trattamento delle zanne rotte si è deciso di scartare l'approccio tradizionale che è quello di rimuovere la radice delle zanne attraverso un complicato intervento chirurgico in anestesia totale che sarebbe risultato certamente più invasivo, tenendo conto delle condizioni dello zoo, del lungo trattamento post-operatorio e delle possibili complicazioni. L’équipe ha invece preferito utilizzare un metodo innovativo e meno invasivo, che prevede la pulizia delle radici infiammate e la loro chiusura con una speciale resina epossidica. Il tutto durante più di 5 ore di sedazione».
Costruiti trapani e frese a misura di elefante
Per l’intervento sono stati utilizzati trapani e frese endodontiche appositamente progettati e altri strumenti dentali. Sono gli stessi strumenti utilizzati dai dentisti, ma per questo intervento sono stati prodotti in dimensioni adeguate all'anatomia degli elefanti.
«Le zanne erano rotte e il tessuto all'interno delle ferite era infiammato e infetto – racconta ancora il dottor Khalil – Le circostanze in cui le zanne si sono rotte sono incerte, ma sicuramente sono state tagliate in modo non professionale. Le ferite si sono infettate, causando infiammazioni. Soffrivano molto e senza un trattamento l'infiammazione si sarebbe estesa e avrebbe causato cecità o addirittura danni cerebrali e morte. Abbiamo sedato gli elefanti in piedi, rimosso il tessuto morto, pulito il canale radicolare e insegnato ai custodi locali come effettuare regolari lavaggi post-trattamento per prevenire ulteriori infiammazioni e pulire le ferite. Tutto è andato bene e ci aspettiamo buoni risultati per il recupero degli elefanti. È stato un passo molto importante per migliorare il loro benessere».
Solo 4 elefanti rimasti ancora in cattività in Pakistan
L’eccezionale intervento per la salute delle zanne dei due giovani elefanti, che godono di buona salute e che non erano mai stati operati prima, fa parte del programma di sostegno di Four Paws agli ultimi quattro elefanti ancora in cattività che vivono nel Pakistan.
Oltre a Madhubala e Noor Jehan, che vivono nello zoo di Karachi, infatti, nel paese sono rimasi solo altri due elefanti all’interno di strutture private. Anche per Malika e Sonu, che si trovano al Karachi Safari Park, sono quindi scattate le cure per problemi alle zampe e alle unghie. «Soffrivano di unghie e cuscinetti plantari incrinati e troppo cresciuti e di ascessi che l'équipe ha trattato e ha fornito istruzioni per la cura successiva al team locale» spiega il veterinario di Four Paws che ricorda anche che le prime valutazioni sul benessere di questi animali erano state fornite nel novembre 2021.
«Ora che gli interventi sono stati effettuati, la nostra raccomandazione è che tutti e quattro gli elefanti , una volta ripresi definitivamente dall'intervento, siano riuniti al Karachi Safari Park una vasta area di 148 acri che prevede anche due laghetti naturali e una seggiovia. Inoltre, hanno bisogno di una dieta adeguata alla specie e di un arricchimento. Stiamo anche aiutando a formare i custodi locali in modo che possano prendersi cura al meglio degli elefanti. Siamo felici di contribuire a qualsiasi ulteriore miglioramento per attuare le nostre raccomandazioni».
Four Paws aveva partecipato attivamente alla liberazione di Kaavan, l’elefante che è stato protagonista, alla fine del 2020, di uno straordinario trasferimento dallo zoo di Islamabad in Pakistan al Cambodian Wildlife Sanctuary. La sua storia, che anche grazie ai social era diventata un po’ il simbolo degli elefanti ancora prigionieri di zoo e parchi safari, aveva spinto il governo pakistano a continuare la strada intrapresa verso un maggior rispetto degli animali, fino all’approvazione di una legge che vieta l’importazione di elefanti nel paese.
«In Pakistan – commenta Josef Pfabigan, amministratore delegato di Four Paws – i recenti sviluppi sono entusiasmanti: L'Alta Corte di Islamabad ha riconosciuto che gli animali hanno diritti legali naturali. Ciò significa che hanno diritto a essere protetti dalla Costituzione nazionale. Inoltre il Pakistan ha anche deciso di bloccare l'importazione di elefanti nel Paese. La nostra organizzazione aveva precedentemente consigliato al Ministero del cambiamento climatico di non permettere l'ingresso di nuovi elefanti in Pakistan. Questo dimostra cosa si può ottenere con un lavoro politico strategico e con buoni rapporti di lavoro tra esperti di benessere animale come FOUR PAWS e funzionari locali. Ci auguriamo che questa buona collaborazione possa continuare ed essere estesa ad altre questioni legate al benessere degli animali».