Per anni, gli anfisbeni – piccoli rettili che assomigliano a lombrichi – sono rimasti un enigma per gli scienziati, principalmente perché la loro casa è sotto terra in labirintici tunnel che scavano con maestria. Tuttavia, grazie alla magia della tecnologia, uno scanner micro-CT ha permesso ora ai ricercatori della Jackson School of Geosciences dell'Università del Texas ad Austin di fare una vera e propria incursione nel loro mondo segreto, realizzando quello che sembra essere lo studio più dettagliato mai realizzato sugli anfisbeni dell'Africa meridionale.
Lo studio è stato condotto su 15 specie, confrontandone l'anatomia e realizzando una descrizione completa delle caratteristiche anatomiche craniche della specie Zygaspis quadrifrons, analizzandone ogni singolo osso. I risultati della ricerca sono stati pubblicati in due articoli su The Anatomical Record.
Gli anfisbeni sono rettili fossori dal corpo allungato. Il loro aspetto è simile a quello dei lombrichi, con la differenza che sono forniti di vertebre, squame, un grande dente centrale e talvolta piccole zampe. «Si dimenano e cercano di scappare e di muoversi in modi che i lombrichi semplicemente non sono in grado di fare», spiega Patrick J. Lewis, coautore di entrambi gli articoli e professore di paleobiologia alla Sam Houston State University.
L'utilizzo della scansione TC dei campioni ha permesso ai ricercatori di riprodurre le singole ossa come grandi modelli stampati in 3D. In questo modo hanno potuto osservare minuziosamente ogni singola parte del cranio di questi animali, comprese ossa come il tabulosfenoide che è quasi interamente all'interno del cranio e quindi praticamente impossibile da osservare senza l'aiuto di questa particolare tecnologia.
Ma le sorprese non finiscono qui. Le immagini ottenute dalle scansioni mostrano le suture del cranio, quasi come onde che si avvolgono l'una sull'altra, rivelando la complessità della struttura interna di questi animali.
E che dire del dente centrale degli anfisbeni, così unico e singolare? Gli scienziati hanno finalmente potuto osservarlo da vicino, scoprendo come si incastra con due denti inferiori per conferire agli anfisbeni un morso feroce e potente. «Questi denti, in combinazione con i potenti muscoli della mascella, conferiscono agli anfisbeni un morso feroce e potente per un animale delle loro dimensioni», spiega Christopher J. Bell, l'autore principale dell'articolo che ha approfondito l'anatomia del cranio di Zygaspis e professore alla Jackson School. Questi rettili, infatti, sono voraci pedatori e divorano qualsiasi cosa gli capiti davanti, per questo hanno bisogno di un morso potente che permette sono di fare a brandelli le prede.
Ultima, ma non per importanza, è la conferma del fatto che effettivamente esiste dimorfismo sessuale in Zygaspis quadrifrons. Infatti, in questa specie le femmine sono più grandi dei maschi.
Questo studio riveste un'importanza straordinaria, dimostrando come anche con poche informazioni biologiche ed ecologiche sugli anfisbeni sia possibile ampliare la nostra conoscenza di queste creature basandosi sulla loro anatomia. L'obiettivo principale è quello di approfondire sempre di più la nostra comprensione di questi enigmatici abitanti del sottosuolo e di svelare i segreti delle loro vite nascoste sotto la superficie terrestre.