Il 24 maggio 2023 la specifica Commissione del Parlamento Ue si esprimerà sulla petizione con la quale Animal Equality ha denunciato lo stato di sofferenza in cui vivono i polli broiler. Questi animali sono allevati appositamente per la produzione di carne, e la loro selezione genetica li ha portati a sviluppare patologie che impediscono loro di avere una vita dignitosa.
Si tratta di una delle più grandi violazioni del benessere degli animali sfruttati dagli allevamenti, eppure l'Europa non aveva ancora preso una posizione. Il 24, invece, sarà chiamata finalmente ad esprimersi. L’ong, infatti, con il sostegno di oltre 60 associazioni italiane, europee e internazionali, ha chiesto agli eurodeputati di fare la propria parte per il benessere degli animali.
Lo scorso 15 giugno 2022, Animal Equality aveva depositato al Parlamento europeo una petizione per chiedere di «intraprendere qualsiasi azione considerata appropriata per garantire il rispetto della normativa europea a protezione degli animali negli allevamenti», mettendo fine allo sfruttamento dei polli broiler.
Si stima che ogni anno, sono circa 65 miliardi gli animali che muoiono in tutto il mondo per produrre carne, uova e lattici. Numeri impressionanti, basta pensare solamente all’interno dell’Unione Europea, nel 2021 c’erano ben 142 milioni di suini, 76 milioni di bovini, 60 milioni di pecore e 11 milioni di capre, senza contare polli, pesci e altri animali. La maggior parte di questi animali vive ancora negli allevamenti intensivi, dove sono costretti in condizioni artificiali di perenne sofferenza.
Per questo, a febbraio 2023, la Commissione Ue ha riconosciuto che l’allevamento dei polli a rapido accrescimento è problematico. In quell’occasione, la Commissione aveva anche annunciato di stare valutando «la necessità e le opzioni per affrontare le potenziali conseguenze negative sul benessere animale di alcune strategie di allevamento in questo processo di revisione della legislazione» nell’ambito della revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati prevista entro il 2023.
Il prossimo passo è atteso il 24 maggio, quando la Commissione Petizioni del Parlamento Ue valuterà se tenere aperta la petizione di Animal Equality. Il voto favorevole sarà fondamentale per permettere alla Commissione di agire per fermare l’allevamento di animali vittime di una selezione genetica estrema che, come di recente documentato anche dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, determina gravi patologie a danno di questi animali.
“Chiediamo agli eurodeputati di sostenere la nostra petizione per impedire che l’allevamento dei polli broiler prosegua – ha detto Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa – alla luce delle nostre investigazioni e dei pareri scientifici dell’Efsa, riteniamo infatti che gli allevamenti di questi animali siano in contrasto con l’attuale legislazione europea a tutela del benessere degli animali. Ma non è possibile accettare la sofferenza sistematica che miliardi di polli in tutta l’Ue sono costretti a subire a causa di una selezione genetica operata per il solo profitto dell’industria della carne».
Ora tutto è nelle mani degli eurodeputati.