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2 Novembre 2022
18:42

Verso la Cop27 di Sharm El-Sheikh. Wwf: «Sfida cruciale per persone e biodiversità dei paesi africani»

I cambiamenti climatici mettono a rischio un numero crescente di specie animali, compreso l'essere umano. E' su questo che verterà.

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cambiamento climatico

Si terrà dal 7 al 18 novembre 2022 la Cop 27, il nuovo appuntamento internazionale delle Nazioni Unite dedicato alla lotta al cambiamento climatico. I grandi della Terra si riuniranno quest'anno a Sharm El-Sheikh, in Egitto.

I cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio la biodiversità del Pianeta, compromettendo gli habitat di un numero crescente di animali, essere umano compreso. Secondo l'ultimo Rapporto Onu sul clima è a rischio di estinzione il 48% delle specie.

Secondo il report, sono più di 3,3 miliardi di persone ad essere altamente vulnerabili al cambiamento climatico e molte di queste si trovano in paesi del continente africani, responsabili del minor numero di emissioni, ma anche quelli maggiormente esposti alle emergenze legate al clima.

Saranno più di 45.000 i partecipanti registratisi alla Cop27, e non mancheranno politici, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della comunità scientifica, delle comunità indigene e locali e del Terzo settore. Tra le associazioni di protezione ambientale e animale ruolo di primaria importanza sarà rivestito ancora dal Wwf, rappresentato ai tavoli di discussione da Mariagrazia Midulla responsabile Clima ed Energia.

«Ci sarà il tentativo di riaprire uno spazio di discussione internazionale – spiega Midulla a Kodami – sarà l'occasione per riaprire la discussione sul cambiamento climatico, superando anche le profonde distanze geopolitiche che stanno segnando l'attuale periodo storico. Sicuramente la discussione alla Cop27 sconterà la tensione internazionale, ma potremmo anche assistere al tentativo di superarla».

L'incerto contesto internazionale è stato affrontato anche in una lettera aperta del presidente designato della Conferenza, Sameh Shoukry: «Quest'anno ci riuniamo in un momento critico per il numero di crisi sovrapposte. Il multilateralismo sta affrontando una sfida a causa della situazione geopolitica, dell'aumento vertiginoso dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia e una crescente crisi finanziaria e del debito pubblico in molti Paesi che stanno lottando per far fronte agli impatti devastanti della pandemia».

Il Presidente della Cop27 ha poi richiamato i Paesi occidentali alle loro responsabilità davanti alla crisi: «Come indicano le migliori conoscenze scientifiche disponibili, alcune conseguenze del cambiamento climatico sono ormai irreversibili e richiedono una solidarietà e un'azione globale concertata, non una vuota retorica».

«Il fatto che la Cop27 si svolga in un Paese dell'Africa è un richiamo morale – sottolinea la rappresentante del Wwf – siamo davanti a un continente che ha un bassissimo numero di emissioni pro capite ma che per contro è flagellato da eventi catastrofici, come la siccità in Corno d'Africa, e altre emergenze che in Occidente le cui notizie non arrivano arrivano affatto. Ci aspettiamo che questo richiamo morale venga esercitato da paesi africani e ascoltato da tutti altri. Si tratta di una sfida cruciale per le persone e la biodiversità dei paesi africani».

Per il governo italiano, ai tavoli della diplomazia del clima sarà presente la neo presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della due giorni d'apertura. Proprio nel corso del suo primo discorso alla Camera Meloni ha confermato il profondo antropocentrismo del suo partito. Se da una parte la Presidente ha sottolineato la volontà di fare investimenti strutturali per affrontare l’emergenza climatica e le sfide ambientali annesse, ha anche ribadito la volontà di «difendere la natura con l’uomo dentro» anche dall'«ambientalismo ideologico».

La Cop27 sarà però sarà il banco di prova del nuovo ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto. Il quale tuttavia non ha ancora confermato ufficialmente la sua presenza.

Oltre al ministro, sul posto sarà presente per la delegazione italiana Alessandro Modiano, diplomatico di lungo corso e da quest'anno inviato speciale per il clima; e Federica Fricano, la quale alla Cop26 di Glasgow era capo dei negoziatori italiani.

«Sarà l'occasione per fare un check sugli impegni presi a Glasgow, e mettere sul tavolo la questione del cosiddetto “lost and damage” , cioè delle perdite e dei danni derivanti dagli impatti della crisi climatica», aggiunge Midulla. Sono questi alcuni dei temi cruciali secondo il Wwf per il l'Africa e per le realtà vulnerabili del mondo.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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