Erano ancora implumi e avevano pochissimi giorni di vita i 30 piccoli uccelli strappati dai loro nidi e gettatati come immondizia chiusi in due grossi sacchi. È successo a Borgo Venezia, Verona, e fortunatamente sono stati salvati dalle guardie zoofile dell'OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) su segnalazione di una cittadina. Gli uccellini sono stati portati al Centro recupero fauna selvatica di Lazise dove ora stanno cercando di salvarli. Con tutta probabilità si tratta di piccoli storni (Sturnus vulgaris), specie che nidifica in tetti, grondaie e cornicioni e che probabilmente erano diventati un fastidio per qualcuno che ha deciso di sbarazzarsene senza troppi scrupoli.
Si cercano i responsabili
I pulli di storno ancora vivi nei sacchi dell'immondizia
L'associazione adesso è alla ricerca dei responsabili, come fa sapere Massimo D'Errico, comandante del nucleo delle guardie zoofile OIPA di Verona: «Ringraziamo la cittadina che ci chiamati per soccorrere gli animali colpiti da questo gesto illecito e immorale e speriamo che l'immediato intervento possa portare alla sopravvivenza di questi piccolini. Chiediamo a chi ha visto qualcosa di comunicarcelo anche in forma anonima. Siamo decisi di andare a fondo, come sempre: cerchiamo l'autore di questo abominio per depositare una denuncia circostanziata. Non ci sono parole per commentare quel che è accaduto. Forse non tutti ce la faranno, anche se gli esperti del centro recupero gestito da Progetto Natura Verona Lago Odv, come sempre, ce la metteranno tutta».
Leggi a tutela dei nidi
I piccoli uccelli messi in salvo dall'OIPA
Tutti i nidi di uccelli selvatici sono protetti per legge e persino il solo disturbo alla nidificazione può essere sanzionato. La fauna selvatica è considerata patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale e internazionale come recita l'art. 1 della legge n. 157/1992. «La violazione del divieto di distruggere o danneggiare i nidi intenzionalmente e disturbare la fauna selvatica durante il periodo della riproduzione comporta dunque l'applicazione di sanzioni penali e amministrative». La stessa legge ricorda inoltre che «è vietata in tutto il territorio nazionale ogni forma di uccellagione e di cattura di uccelli e di mammiferi selvatici, nonché il prelievo di uova, nidi e piccoli nati» e vieta «di prendere e detenere uova, nidi e piccoli nati di mammiferi ed uccelli appartenenti alla fauna selvatica».
Credits foto e video: OIPA