Ancora dei nidi di uccelli distrutti: questa volta è accaduto a Venezia, durante i lavori all'interno di un capannone che ospiterà il 14 luglio la sfilata di Yves Saint Laurent sull'isola di Certosa, in occasione del G20. A denunciare l'accaduto sono stati diversi gruppi ambientalisti, che hanno documentato la distruzione di almeno dieci nidi con uova e piccoli di rondine, balestruccio, ballerina bianca e codirosso. I volontari hanno segnalato la vicenda al consigliere regionale Andrea Zanoni, che attraverso un comunicato ha fatto saper di aver denunciato tutto alla Polizia Provinciale.
Il post Facebook del consigliere regionale Andrea Zanoni
La società Vento di Venezia corre ai ripari e la maison francese prende le distanze
Distruggere nidi e uova di uccelli è infatti un reato ai sensi dell'articolo 21 della legge 157/92 sulla tutela della fauna selvatica, che proibisce espressamente di «distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonché disturbare deliberatamente le specie
protette di uccelli». Inoltre la morte dei pulli presenti nei nidi è perseguibile anche ai sensi dell'articolo 544 bis del Codice Penale in merito all'uccisione di animali.
Nel frattempo la società che gestisce l'isola, Vento di Venezia, ha provato a correre ai ripari scusandosi per l'accaduto e promettendo l'installazione di nidi artificiali sostitutivi. La maison di moda parigina invece, ignara di tutto, è rimasta piuttosto indignata e ha fatto sapere che invierà un esperto sul luogo per valutare quali azioni intraprendere per porre rimedio alla cosa. L'azienda è infatti particolarmente sensibile alle tematiche ambientali, e porta avanti numerosi progetti green di riforestazione e compensazione delle emissioni di CO2.
Convivere con rondini e balestrucci è piuttosto semplice
Oltre che un reato, la distruzioni dei nidi con pulli e uova è un gesto deplorevole e assolutamente non necessario, persino quando gli uccelli posso rappresentare un problema. Rondini (Hirundo rustica) e balestrucci (Delichon urbicum), in particolare, nidificano quasi esclusivamente su edifici e strutture di origine antropica. Le inevitabili deiezioni possono rappresentare un fastidio e soprattutto un problema igienico comprensibile, ma soluzione a questo problema è però piuttosto semplice: basta installare un cestino, una mensola o un supporto qualsiasi sulla parete al di sotto del nido che raccolga le feci e il problema è risolto. Molti cittadini sensibili lo fanno e persino alcune attività commerciali, che ne traggono anche un discreto ritorno di immagine.
Ospitare questi straordinari migratori durante la stagione riproduttiva dovrebbe essere un motivo d'orgoglio. Queste specie sinantrope sono infatti in forte calo numerico un po' dappertutto, e la convivenza con l'uomo oltre che necessaria e indispensabile per loro sopravvivenza può essere persino vantaggiosa per noi. Essendo uccelli strettamente insettivori con le loro attività di caccia e raccolta cibo per i piccoli possono mangiare migliaia di insetti al giorno e contribuire a tenere sotto controllo il numero delle zanzare, mosche e altri fastidiosi vicini di casa estivi.