Nel mondo animale i colori non sono mai un casualità e tra quelli più intriganti e brillanti ci sono senza dubbio quelli del serpente corallo. La sua colorazione vivace è infatti un chiaro avvertimento rivolto a ogni potenziale predatore: "Fai attenzione, sono velenoso!". Ma la natura e l'evoluzione sono andate ben oltre tutto ciò, creando anche una copia di questo affascinante rettile: il serpente falso corallo. Questo serpente imita i colori del vero corallo, ma non possiede il veleno letale del suo sosia ed è completamente innocuo.
Ma come fare a riconoscere un corallo vero da uno falso quando ce ne troviamo uno di fronte? Fortunatamente, nel copiare i colori del serpente corallo, quello falso ha commesso alcuni piccoli errori: l'alternanza del giallo, del rosso e del nero non segue esattamente la stessa precisa sequenza e per riconoscerlo ed evitare dolorosi incidenti esistono persino alcune simpatiche filastrocche: «Nero su giallo, serpente corallo; Rosso su nero, non è quello vero» oppure «Da rosso a nero è libero il sentiero, da rosso a giallo di sicuro è un corallo».
Chi è il vero serpente corallo
Esistono in realtà numerose specie diverse di serpente corallo, tutte appartenenti al genere Micrurus e alla famiglia degli elapidi, quella di cui fanno parte anche i cobra e i mamba. Tuttavia, la specie più conosciuta e diffusa è il serpente corallo comune (Micrurus fulvius). Questi rettili sono caratterizzati da colori sgargianti disposti in anelli di rosso, giallo e nero. La funzione dei suoi colori, chiamati aposematici, è chiara e molto comune nel regno animale: segnalare il potenziale pericolo ai predatori ed evitare inutili scontri.
Il serpente corallo possiede infatti un morso altamente velenoso, che provoca una rapida paralisi e insufficienza respiratoria nella preda, uomo incluso. Si stima infatti che appena 5 mg di veleno possano essere letali per un essere umano. Sono serpenti relativamente piccoli, raramente superano il metro di lunghezza, e tendono a nascondersi sotto tronchi o foglie cadute, uscendo principalmente di notte o dopo la pioggia per cacciare altri serpenti, piccoli rettili e anfibi. Vivono con diverse specie nelle Americhe, dal sud degli Stati Uniti fino al Sud America.
Chi è il serpente falso corallo
Il serpente falso corallo (Lampropeltis triangulum), insieme ad altre specie simili appartenenti ai generi Lampropeltis, Erythrolamprus e Cemophora, sono invece dei veri e propri "imbroglioni" e maestri del travestimento. Sono infatti tutti serpenti innocui e assolutamente non velenosi, ma presentano ugualmente una colorazione a bande rosse, nere e gialle o bianche come i veri coralli. La loro strategia di difesa è basata sul mimetismo batesiano, un meccanismo per cui una specie innocua imita l'aspetto di una specie velenosa per evitare i predatori.
I falsi coralli sono diffusi infatti in molte delle regioni in cui vivono i veri coralli e spesso convivono proprio negli stessi habitat. Copiare i colori di una specie pericolosa, senza però dover spendere preziose energie per produrre il veleno, gli permette quindi di ottenere lo stesso risultato, ma con il minimo sforzo, considerando che i predatori sono stati già "istruiti" dai veri coralli. Questa somiglianza può però portare facilmente a confondersi, aumentando il rischio di incidenti o di inutili spaventi. Vediamo quindi come fare per riconoscere facilmente un corallo vero da uno falso.
Come riconoscere il serpente corallo vero e falso
Distinguere tra un serpente corallo vero e uno falso può infatti salvare vite e possiamo facilmente farlo guardando la sequenza colorata sul corpo del rettile. Gli anelli neri del vero serpente corallo, quello velenoso, ne hanno ai lati due più sottili di colore giallo. Questa sequenza e poi alternata da parti rosse molto più estese. Per cui basta ricordare: «Nero su giallo, serpente corallo» oppure «se il rosso tocca il giallo di sicuro è un corallo». Scegliete voi quale riuscite a ricordare più facilmente.
I falsi coralli, invece, seguono una sequenza diversa, ovvero un anello giallo con ai lati altri due più sottili di colore nero, separati sempre da parti del corpo rosse più estese. Per cui, basta ricordare «Rosso su nero, non è quello vero» oppure «Da rosso a nero è libero il sentiero». Esistono naturalmente anche altre differenze sia morfologiche, come la forma della testa, che nel comportamento. Tuttavia, basterà imparare una di queste semplici e simpatiche filastrocche per evitare inutili spaventi e, nel caso di morso accidentale, intervenire o meno in maniera tempestiva.