Il bando proposto dal Comune di Varese lo scorso mese di luglio per la realizzazione di un nuovo rifugio in via Duno è andato deserto. A seguito dell'insuccesso, nella giornata di ieri ha avuto luogo un incontro tra l'Assessore all'Ambiente del Comune di Varese, Dino De Simone, e Alessandra Calafà, presidentessa della sezione locale della LNDC, l'associazione che attualmente ha in gestione il canile.
«Quanto discusso è stato estremamente utile per mettere a fuoco le idee – commenta a Kodami l'Assessore all'Ambiente – Avevamo sperato che a qualcuno potesse interessare questo investimento, ma evidentemente ci siamo sbagliati e me ne assumo la responsabilità. Noi però non ci fermiamo, facciamo tabula rasa ammettendo l'errore e ricominciamo a lavorare per trovare una soluzione».
«La buona notizia è che l'Assessore si è dimostrato estremamente aperto al dialogo e interessato a capire davvero come poter agire – sottolinea Calafà al termine della riunione – Hanno visionato il progetto per una struttura nuova e adatta al nostro territorio, che già tempo fa avevamo ideato in collaborazione con gli architetti esperti del settore e studiosi del calibro di Luca Spennacchio e Roberto Marchesini, e si sono dimostrati interessati a quanto presentato».
I dubbi della LNDC sulla validità del bando
Da molto tempo i volontari della LNDC chiedevano al Comune di intervenire per migliorare la struttura, considerata ormai troppo vecchia e fatiscente. Problemi di infiltrazioni nei giorni di pioggia e box costruiti con materiali inadatti sono solo alcuni dei problemi che i volontari affrontano quotidianamente. «Le condizioni in cui si trova la struttura necessitano di un intervento importante perché non tutelano la sicurezza dei cani e degli operatori – precisava Calafà, intervistata lo scorso mese di luglio da Kodami, in occasione della pubblicazione del bando – Quando piove molto arriva un vero e proprio fiume d'acqua che allaga tutta la zona».
Nonostante l'importanza degli interventi però, la LNDC, riteneva che il bando proposto dal Comune non fosse ciò di cui il territorio aveva davvero bisogno e, inoltre, l'investimento attraverso il project financing rappresentava secondo loro un ostacolo per il benessere degli animali: «Un'eventuale impresa aggiudicataria dell’appalto, e quindi della gestione della struttura, nella migliore delle ipotesi non sarebbe in grado, mentre nella peggiore delle ipotesi non avrebbe alcun interesse ad assicurare il benessere degli animali, avendo come obiettivo principale il profitto e il recupero della somma investita», aveva commentato Piera Rosati, Presidente Nazionale LNDC Animal Protection, nel testo di una lettera indirizzata al Sindaco e ai dirigenti del Comune, una volta pubblicato il bando.
Alla ricerca di finanziatori per il canile del futuro
La risposta del Comune alle richieste della LNDC arriva ora, pochi giorni dopo la scadenza del bando, definita per il 30 settembre. Il 3 e 4 ottobre scorso inoltre, nella città lombarda si sono svolte le elezioni amministrative che, ad oggi, vedono interessati per il ballottaggio l'attuale Sindaco Davide Galimberti, (Centrosinistra) e Matteo Bianchi, candidato del centrodestra.
Ed è proprio nei giorni che precedono il voto definitivo, che è avvenuto l'incontro con gli attuali gestori del canile: «Finalmente abbiamo avuto la possibilità di illustrare le nostre idee e venire ascoltati – commenta Alessandra la responsabile locale di LNDC – Per quanto riguarda il bando, invece, mi sembra evidente che sia andato deserto perché si trattava di un progetto troppo complesso e necessitava di una valutazione più approfondita di fattibilità. Difficilmente un investitore privato può prendere la decisione di impegnarsi in un progetto di questo tipo tra luglio e settembre, i mesi in cui il bando è rimasto aperto».
L'Assessore all'Ambiente De Simone sta ora pensando a come realizzare quanto discusso: «Vorremmo accogliere lo studio di fattibilità proposto dalla LNDC e approvarlo per fare una progettazione definitiva seguendo il codice degli appalti pubblici – afferma De Simone – Non potremo ovviamente darlo in affidamento diretto agli attuali gestori, ma possiamo ascoltare le loro interessanti ed utili proposte. Ora non rimane che trovare fondi per la realizzazione e per questo dovremo rivolgerci alla Provincia o alla Regione e dare forma ad un canile che ci proietti davvero nel futuro».