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23 Febbraio 2023
13:36

Vandali danno fuoco alla colonia felina. La volontaria: «Tutto bruciato, non è rimasto nulla»

Hanno dato fuoco prima alle ciotole e poi sono tornati per finire il lavoro e incendiare tutti i ripari sistemati per i gatti che vivono in libertà vicino a via Villoresi nel comune di Castano Primo in provincia di Milano. «Un gesto vile» dice a Kodami un'operatrice della Protezione Animali ODV di Legnano.

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Hanno dato fuoco prima alle ciotole e poi sono tornati per finire il lavoro e incendiare tutti i ripari messi a disposizione dai volontari per i gatti che vivono in libertà vicino a via Villoresi nel comune di Castano Primo in provincia di Milano. Una colonia felina censita e regolarmente autorizzata che però non ha fermato chi quei mici lì non ce li vuole.

«Mi chiedo come si possa arrivare a tanto – dice a Kodami un'operatrice della Protezione Animali ODV di Legnano – Oltretutto siamo in un bosco non vicino a un condominio in città. E i mici sono sei o sette, non tanti».

Il primo evento è successo sabato notte e solo quando il volontario è andato a dar da mangiare ai mici, ha scoperto lo scempio: «C’erano tutte le ciotole bruciate, non è rimasto nulla. Di gatti feriti fortunatamente non ce n'erano, ma loro sono sempre molto attenti e non appena sentono qualche rumore scappano, per cui siamo fiduciosi che lo abbiano fatto tutti anche questa volta. Li abbiamo già rivisti comunque».

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L’ipotesi ormai praticamente accertata è che si sia trattato di un gesto doloso: «Ma certo, qui c’è la mano di qualcuno che voleva arrivare a quel risultato e lo ha ottenuto. Probabilmente ha usato del cherosene o qualcosa del genere, lo diranno le indagini. Ma la cosa ancora più brutta è che lo hanno rifatto. Ora si cerca il proprietario del terreno che al momento è sconosciuto e nel frattempo stiamo provvedendo a fare tutta la pulizia del posto, il Comune poi ritirerà i sacchi delle macerie, ma in un secondo tempo».

La denuncia ai vigili è stata fatta: «Ma la situazione è proprio spiacevole perché si tratta di un gesto crudele nei confronti di animali che, onestamente, non danno fastidio a nessuno. Resta un fatto, comunque, che queste colonie feline non sono tutelate come si deve. Sono tante e di alcune non si conosce nemmeno il referente».

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Il rifugio dei gatti nella zona Villoresi, effettivamente dava fastidio a qualcuno da tempo: «Non posso negarlo, la sua posizione è molto contestata perché è vicino alla pista ciclabile e vicino a dove la gente va a passeggiare. Le ciotole hanno sempre dato fastidio, per il decoro del posto. Ma abbiamo cercato di sistemare la situazione al meglio: le abbiamo spostate ancora più dentro al bosco e abbiamo sostituito il precedente “gattaro”, un signore anziano che per proteggere i gatti si scontrava spesso con le persone. Abbiamo cercato anche di tenere più pulito possibile, ma evidentemente non basta, qualcuno quei poveri mici lì non li vuole proprio».

Qualche atto di vandalismo nei confronti di altre colonie c’era già stato, ma mai così eclatante e così feroce. «La seconda notte – conclude l'operatrice – hanno addirittura dato fuoco alle cassette che facevano da cucce, ora proprio non c’è più nulla. Noi vorremmo mettere delle fototrappole per riuscire a scoprire chi è il colpevole, ma sono molto costose e anche il Comune non ne ha a disposizione».

Non sembra sia così, a detta del sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello: «Sono partite le indagini – ci dice il primo cittadino – e ci impegneremo a mettere qualche fototrappola per monitorare e controllare la zona perché si tratta di una colonia felina ufficiale. Siamo davvero molto dispiaciuti e amareggiati della orrenda modalità che è stata utilizzata».

Una cosa inaccettabile e crudele. Queste sono le uniche parole che Pignatiello dice di poter esprimere. «Come si può essere tanto cattivi? La polizia locale è già al lavoro e faremo di tutto per scoprire l’autore di questo gesto stupido e violento. In altri casi è successo di essere stati abbastanza bravi e fortunati da scoprire i responsabili, speriamo di esserlo anche in questo caso».

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Simona Sirianni
Giornalista
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