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15 Giugno 2024
17:00

Vaccarielli di San Giovanni: chi sono i coleotteri che “piovono” dal cielo a giugno

Compaiono nel mese di giugno, in corrispondenza delle festività di San Giovanni Battista, per questo sono detti "vaccarielli di San Giovanni". Ma chi sono davvero questi coleotteri che vediamo piovere dal cielo?

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Il maggiolino (Melolontha melolontha) è un insetto coleottero appartenente alla famiglia degli scarabeidi diffuso in tutta Europa. Esistono in realtà diverse specie di maggiolini simili tra loro e con l'arrivo del caldo primaverile e poi estivo vi sarà sicuramente capitato di alzare lo sguardo e vedere questi animali sciamare in alto, vicini, ma anche andare a sbattere per poi schiantarsi improvvisamente al suolo.

Eppure, questa modalità così goffa di volare non è altro che una danza d'accoppiamento. L'unico obiettivo del maschio di maggiolino? Seguire i ferormoni prodotti dalle femmine. Che poi nella frenetica ricerca della compagna si lancino come proiettili contro finestre, persone, animali, muri, non importa. Da non credere, vero?

Partiamo però subito col dire che non è un coleottero pericoloso per l'essere umano, è diffuso ovunque in Italia e soprattutto al Sud è conosciuto con il nome di "vaccariello o purciello di San Giovanni" poiché compare nel mese di giugno specialmente in corrispondenza delle festività di San Giovanni Battista. È estremamente polifago e si è adattato persino a nutrirsi degli aghi più teneri dei pini, ma non disdegna altri tipi di fogliame, tanto che gli agricoltori lo temono e combattono da secoli; le larve invece si nutrono delle radici e sono particolarmente dannose per i vivai o per le coltivazioni erbacee, specialmente se ortive.

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Il maggiolino è un insetto con ciclo poliennale in cui gli adulti (che vivono per 5-7 settimane) sfarfallano in primavera. Dopo circa 15 giorni dallo sfarfallamento si ha l'accoppiamento. I maschi, sfiancati dalla loro prestazione, muoiono poco dopo, mentre le femmine si posano sul terreno per deporre le uova a circa 20 cm di profondità, per poi morire anche loro.

Vengono deposte 60-80 uova, che si schiudono a 4-6 settimane dalla deposizione. Le larve neonate iniziano la loro attività di alimentazione sulle radici, specialmente quelle più tenere. Alla fine del 1º anno, all'avvicinarsi dell'inverno, le larve sprofondano nel terreno e svernano; nella primavera successiva riprendono l'attività, trascorrendo tutto il 2º anno allo stadio larvale. Nella primavera del 3º anno le larve possono: riprendere l'attività, come nel secondo anno, e quindi sfarfallare alla primavera del 4º anno, oppure impuparsi e sfarfallare nel maggio del 3º anno.

Il maggiolino, pertanto, completa il suo ciclo biologico in 3 o 4 anni solari (quindi 2-3 anni effettivi).

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Le larve, lunghe fino a 40 mm, sono a forma di "C" (larve melolontoidi), biancastre, con il capo e le zampe arancioni e la parte terminale dell'addome molto ingrossata, la cui colorazione scura è dovuta all'accumulo fecale, eliminato in concomitanza alle mute larvali. Vivono nella rizosfera nutrendosi di radici. Fra i loro predatori naturali ci sono le talpe.

Gli adulti dei maggiolini, lunghi 20–30 mm, sono allungati e presentano elitre colore rosso-brunastro e protorace scuro (bruno-nerastro o verdastro). Talvolta le elitre di alcuni individui o specie sono fittamente ricoperti di scaglie bianche. Il torace e la testa sono neri.

Insomma, i tanto odiati e temuti maggiolini non rappresentano affatto un reale pericolo per la salute umana e la loro goffa danza d'accoppiamento li rende all'occhio umano davvero buffi. La prossima volta che ne vedremo uno, prima di fuggire a gambe levate spaventandoci a ogni loro atterraggio azzardato, soffermiamoci a osservare la loro unicità.

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