Due cacciatori usavano richiami vietati, contravvenendo alle norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio. È successo a Castel Volturno, nel Casertano, dove sono intervenuti i militari della Stazione Carabinieri Forestale di San Gregorio Matese.
A seguito di una richiesta intervento arrivata alla Centrale operativa 112 da parte dei volontari della locale sezione del Wwf Italia, i militari hanno sorpreso i due cacciatori mentre esercitavano l’attività venatoria con l’utilizzo illecito di richiami elettroacustici.
Colti sul fatto, i cacciatori si sono visti sequestrare, oltre al richiamo elettroacustico, anche le armi che avevano con loro: fucili semiautomatici calibro 12 e sei cartucce calibro 12. I due uomini sono stati quindi denunciati in stato di libertà per il reato di esercizio della caccia con l’ausilio di richiami vietati.
Il divieto di richiami elettronici è disciplinato dalla legge 157/92 sulla protezione della fauna e del prelievo venatorio, e prevede per chi lo usa un'ammenda fino a 1.549 euro con la confisca obbligatoria del richiamo stesso. L'uso di simili strumenti porta alla morte di numerosi animali difficili da cacciare, e spessissimo si tratta proprio di Tordi Bottacci, uccelli molto diffusi in Campania noti per il loro canto melodioso. A cadere spessissimo sotto i colpi dei cacciatori sono però anche le quaglie, i fagiani, e tantissimi altri pennuti.
I richiami acustici a funzionamento elettromagnetico che sono vietati proprio per la loro elevata capacità di ingannare l’avifauna in quanto diffondono il verso dei loro consimili a notevole distanza inducendoli ad avvicinarsi nei pressi della sorgente sonora dove vengono abbattuti con facilità.
Sempre più italiani dichiarano di essere favorevoli alla limitazione della stagione venatoria, come è emerso sia dal più recente Rapporto Italia dell'Eurispes, sia dal sondaggio realizzato dal WWF all'inizio del 2022, in occasione del 30esimo anniversario della Legge quadro sulla caccia e sulla tutela della fauna selvatica. Tuttavia i prelievi di fauna selvatica proseguono, e anzi, le richieste di ampliare il calendario venatorio da parte delle associazioni di cacciatori si fanno sempre più frequenti.
In particolare, secondo l'indagine del Wwf è emerso che il 76% degli intervistati è contro l’attività venatoria in Italia e sarebbe d’accordo nel vietarla in tutto il territorio nazionale. Un obiettivo che sembra più lontano che mai, considerate le posizioni espresse dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrgida, egli stesso cacciatore con licenza, e dal silenzio del ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.