Un uomo di nazionalità statunitense di circa quarant’anni ha un malore improvviso in aeroporto. I soccorsi purtrppo si rivelano vani e un cane Bull Terrier rimane da solo in Italia. La tragedia è avvenuta nella mattinata di martedì all’Aeroporto di Bari, nella zona pubblica dello scalo. A darne notizia i responsabili del Canile Sanitario, attraverso i canali social della struttura. Le autorità intervenute si sono ritrovate di fronte a una situazione inaspettata: capire a chi affidare l’animale rimasto improvvisamente senza il suo pet mate.
Ecco che dunque è stato chiamato in causa il personale che gestisce la struttura cittadina, a pochi chilometri tra l’altro dallo scalo aeroportuale: «Il suo umano di riferimento, statunitense – hanno scritto i volontari su Facebook – è deceduto improvvisamente in Aeroporto. Lei, regolarmente microchippata, si trova in canile in attesa di capire se qualcuno dei famigliari potrà prendersene cura. Non possiamo fornire i dati per motivi di privacy, ma cerchiamo condivisioni e aiuto nei gruppi internazionali e californiani affinché possiamo arrivare rapidamente a parenti e conoscenti della bull terrier».
Ovviamente le ragioni del post erano proprio quelle di rintracciare, in affiancamento alla Polizia di Stato, i parenti dell’uomo deceduto. Immediato il passaparola sul web che ha messo in movimento una macchina di contatti, parallelamente al lavoro dell’Ambasciata USA. In poche ore sono state compiute tutte le operazioni sia per restituire il corpo dell’uomo ai suoi parenti ma anche per affidare in mani sicure il cane. Tant'è che già in serata i volontari sono riusciti ad entrare in contatto con la sorella dell'uomo: la cagnolina si chiama Nintendo e non resterà senza una casa.
Su Kodami vi avevamo parlato di chi si deve prendere cura di un cane dopo la morte del suo umano. In questo caso, però, la cittadinanza USA del malcapitato rende i passaggi certamente più complicati. La sinergia tra i volontari e le forze dell'ordine ha portato in tempi brevi alla risoluzione della questione. Speriamo che la terribile tragedia occorsa all’uomo non comporti ulteriori traumi per un animale già abbondantemente provato. Ad oggi, infatti, non ci sono posizioni unanimi sulla percezione del lutto da parte del cane: ciononostante è immaginabile che l'animale possa patire lo stress per tutto ciò che gravita attorno a una vicenda di questo tipo. Speriamo che il ricongiungimento con persone familiari possa in qualche modo rappresentare una minima consolazione, per i parenti quanto per il cane.