Forse una chirurgia plastica potrà aiutare una tartaruga marina a recuperare una sua pinna. Rimasta colpita da un’elica di un’imbarcazione, che l’ha ferita nelle acque del Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena, dopo che la catena dei soccorsi l'ha ripresa dall'acqua molto malconcia, ora si sta cercando di farla riprendere.
Il pomeriggio del 2 luglio alcuni turisti l’avevano notata mentre, con una certa difficoltà, nuotava in acque basse lungo la costa vicino alla spiaggia dello Strangolato, nei pressi della penisola di Abbatoggia. L’associazione Sea Me Sardinia, alla quale il parco ha affidato la gestione dei recuperi degli animali marini in difficoltà, si è presentata sul posto e ha avviato le ricerche, concluse il giorno dopo grazie a un ragazzo, Matteo Alia, che l’ha trovata nella baia di Stagno Torto. La tartaruga è stata chiamata Merak proprio da Matteo, in nome di una delle due stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore che, allineate, servono per individuare la stella Polare.
La tartaruga (grande 43,5 centimetri) aveva la parte posteriore del carapace amputata e il pezzo della pinna posteriore sinistra rimasta ancora attaccata. Da diversi giorni sarebbe stata in acqua queste condizioni, con un elevato rischio di infezione. Il 4 luglio Merak è stata trasportata e consegnata grazie a una staffetta al personale dell’associazione Crama, che l'hanno portata nel Centro di recupero animali marini dell’Asinara. I Parchi dell’Arcipelago della Maddalena e dell’Isola dell’Asinara hanno infatti siglato un accordo di collaborazione per condividere un protocollo di intervento sugli animali in difficoltà.
Proprio nel centro di recupero è stata amputata la pinna posteriore sinistra, ormai in necrosi. L'animale è stato sottoposto a una terapia antibiotica e a tutti gli esami di routine. Secondo l’associazione, quando Merak si sarà ripresa, si valuterà la possibilità di effettuare una plastica delle parti mancanti.