Un nuovo studio tutto italiano, realizzato dal Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università di Milano, fa chiarezza sulla sul rapporto tra esseri umani e gatti brachicefali. Negli ultimi anni si è fatto sempre più acceso il dibattito sulla salute e il benessere delle razze canine e feline brachicefale. Nonostante i gravi problemi legati a queste razze, la loro popolarità tra i pet mate che acquistano cani e gatti di razza non sembra proprio destinata a diminuire.
Per quanto riguarda i cani brachicefali, il carattere dell’animale e il loro aspetto fisico sono le principali motivazioni dietro all'interesse verso queste razze. Per quanto riguarda i gatti, invece, sono disponibili poche informazioni rispetto alle motivazioni che spingono una persona a scegliere di acquistare questi animali. Oggi analizziamo uno studio italiano che mira a fornire nuove conoscenze su questi argomenti, scarsamente esplorati fino ad ora nei gatti.
La sindrome brachicefalica
I cani e i gatti appartenenti alle razze brachicefaliche, ovvero dal viso “schiacciato”, soffrono quella che è definita sindrome brachicefalica o sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori. La sindrome si manifesta clinicamente con gravi problemi respiratori che portano fino alla gravissima sensazione definita come “fame d’aria”, causata dalla stessa morfologia del cranio dell’animale.
Alcune razze canine che possiamo citare e che soffrono la sindrome brachicefalica sono, ad esempio il Carlino, il Bulldog Francese e il Bulldog Inglese. Tra le principali razze feline brachicefale abbiamo invece il Persiano, il British Shorthair e lo Scottish Fold, per citarne alcune.
Le anomalie anatomiche legate a queste razze sono principalmente: narici strette, palato molle allungato e ispessito, collasso laringeo e schiacciamento della trachea, oltre alle alterazioni della dentizione.
Nei gatti ai problemi respiratori si sommano i gravi problemi oculari, dovuti soprattutto all’accorciamento e all’occlusione dei dotti lacrimali, problematiche dermatologiche, neurologiche e una maggiore frequenza di vomito e rigurgito. Il quadro descritto in entrambe le specie ha delle inevitabili ripercussioni sulla qualità della vita degli animali.
Lo studio italiano sui gatti brachicefali
Dal Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università di Milano è stato condotto uno studio finalizzato ad esplorare la relazione tra cat mate e gatti brachicefali, i loro tratti comportamentali, la percezione dei problemi clinici legati alla razza da parte dei pet mate e la motivazione del loro acquisto. Inoltre, sono state identificate le differenze di questi aspetti con i pet mate di gatti non brachicefali.
Lo studio Flat-Faced or Non-Flat-Faced Cats? That Is the Question è stato pubblicato sulla rivista internazionale Animals. Le ricerche sono state svolte tramite questionari rivolti ai cat mate sia di razze brachicefale che di razze non brachicefale. Le risposte sono state 278 nel primo caso e 250 nel secondo caso.
I risultati principali dello studio
La salute dei gatti
Dai risultati si evince una generale distorsione della percezione sul reale stato di salute e di benessere dei gatti brachicefali da parte dei loro familiari. Ancor più interessante è che i pet mate di razze non brachicefale sembrano essere più consapevoli della sofferenza di questi gatti (soprattutto per le problematiche respiratorie e oculari), rispetto agli altri, nonostante la maggior parte di loro dichiari che il loro gatto ha mostrato molti sintomi di malattie legate alla razza.
I principali sintomi riscontrati sono stati ad esempio, conati di vomito o rigurgito dopo i pasti, russare durante il sonno, respirazione rumorosa, lacrimazione eccessiva e intolleranza al calore. Inoltre, i pet mate di queste razze, durante il processo decisionale pre-acquisto, non sono soliti informarsi sui problemi di salute o sui requisiti di gestione necessari per poter garantire loro il massimo benessere.
Dai risultati, si evince che i gatti delle razze brachicefale visitano il veterinario più frequentemente rispetto alle altre razze; con una percentuale del 36% che fa visita al veterinario dalle 3 alle 5 volte all’anno.
Nel presente studio, la maggior parte degli umani di riferimento considerava la salute del gatto eccellente nonostante l'insorgenza di problemi di salute o la necessità di andare dal il veterinario più spesso. Per questi motivi però, i risultati collegati al costo della convivenza con questi gatti è risultato essere significativamente maggiore per i pet mate di gatti brachicefali.
Oltre alla sintomatologia presentata dai gatti, le diagnosi veterinarie più frequentemente riscontrate sono state le dermatiti. Queste, hanno poi dei risvolti diretti sulla qualità della vita degli animali, dovuti al dolore e al prurito e alla necessità di fare terapie e controlli periodici, ma anche sulle economie dei pet mate.
Nonostante le problematiche sanitarie, però, i familiari di questi gatti non sembrano rimpiangere di aver accolto un animale brachicefalo, ma piuttosto, sono soddisfatti della scelta fatta. La spiegazione potrebbe correlarsi al fatto che questi disturbi e problemi morfologici sono considerati come "normali per la razza" e sono, quindi, accettati oltre che, paradossalmente, desiderati.
Il comportamento
Anche per quanto riguarda il comportamento animale sono state trovate delle differenze espresse dai chi vive con brachicefali e rispetto a chi vive con non brachicefali. I tratti comportamentali dei gatti brachicefali sembrano essere tra le motivazioni principali per il loro acquisto. I gatti di queste razze sono percepite come “buoni animali da compagnia” perché più socievoli e affettuosi, e perché hanno meno esigenze comportamentali.
Quando le autrici dello studio hanno esplorato i repertori comportamentali di questi gatti è apparso che i brachicefali giocano meno e cercano meno le attenzioni delle persone rispetto ai non-brachicefali, che sono risultati essere significativamente più affettuosi, interattivi e giocosi. Nell’ambito del comportamento, i gatti brachicefali, specialmente i Persiani, hanno presentato un punteggio significativamente più alto nei disturbi legati alla separazione.
La correlazione tra l'elevato punteggio di problemi legati alla separazione e la presenza di difficoltà respiratorie durante o dopo l'alimentazione può far pensare che l'insorgenza dei sintomi clinici può contribuire ad un maggiore attaccamento verso le persone e quindi al presentarsi di questo comportamento. Allo stesso modo, i cat-mate di animali che mostrano disturbi clinici possono essere più attaccati ai loro animali a causa delle cure di cui hanno bisogno.
Il ruolo della percezione
Lo studio attuale ha inoltre confermato, come avviene per la scelta dei cani brachicefali, che la conformazione del viso dei gatti influisce sulla scelta pre-acquisto. Occhi rotondi e grandi, testa grande, viso schiacciato e movimenti più goffi, rappresentano quello che lo zoologo Konrad Lorenz chiamava “baby-schema effect” (“Kindchenschema”); ovvero il richiamo alle caratteristiche infantili che innescano una maggiore reazione emotiva e una risposta premurosa negli adulti.
Il "baby-schema effect" è quindi uno dei meccanismi ben riconosciuti alla base della popolarità di razze brachicefale, sia canine che feline. Un meccanismo che, per quanto riguarda i cani, era stato chiarito in un video con l'istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, Luca Spennacchio.
Importanza dello studio
I risultati dell'attuale studio sul rapporto umano-gatto sono generalmente in linea con quelli trovati da studi precedenti per le razze di cani brachicefali. Questi risultati sono un punto di partenza per ulteriori ricerche per affrontare la complessa questione della convivenza con i gatti appartenenti a queste razze.
Il boom nel loro acquisto ha causato anche una evidente crescita degli allevamenti amatoriali e improvvisati che alimentano un commercio, anche internazionale ed illegale, di cuccioli in risposta ad una domanda sempre più elevata di soggetti con queste caratteristiche.
Inoltre, il ruolo importante dei media nella popolarità di queste razze non dovrebbe essere trascurato (ad esempio, tramite i film, o le condivisioni di immagini di animali dei VIP o dei profili social dedicati a cani e gatti).
L'allevamento e l’acquisto basati sull'aspetto morfologico sono riconosciuti essere un importantissimo problema per la salute e il benessere degli animali. Per questi motivi, investigare con attenzione, tutte le implicazioni (benessere e salute animale, comportamento, relazione, spese economiche, ecc.) legate alla convivenza umano-gatto brachicefalo è di notevole importanza