Uno studio ha scoperto che anche le spugne di mare starnutiscono

Proprio come gli esseri umani, alcune specie di spugne starnutiscono per espellere sostanze indesiderate o agenti patogeni dal proprio corpo, impiegandoci fino a mezz'ora per essere completato.

13 Aprile 2024
14:00
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Quando pensiamo allo starnuto, spesso immaginiamo il riflesso involontario che scuote il nostro corpo, un fenomeno tipicamente umano. Tuttavia, un'insolita scoperta ha svelato che non siamo soli nel regno degli starnuti: anche le spugne marine si uniscono al coro dei «Salute!». Una ricerca pubblicata sulla rivista Current Biology, ha  infatti reso noto che alcune spugne marine, tra cui la spugna tubolare Aplysina archeri dei Caraibi e altre simili del genere Chelonaplysilla nell'indo-pacifico, sono capaci di starnutire.

Il dottor Jasper de Goeij, biologo presso l'Università di Amsterdam, che ha guidato la spedizione sottomarina, inizialmente aveva come obiettivo principale quello di comprendere il processo di defecazione di queste creature marine. Tuttavia, ciò che hanno scoperto è stato molto più sorprendente: le spugne marine starnutiscono per espellere sostanze indesiderate o agenti patogeni dal proprio corpo.

Attraverso video in timelapse, il team ha osservato il muco che si accumulava nei canali delle spugne, viaggiando lungo "autostrade del muco" fino a essere espulso attraverso le aperture chiamate ostii, ossia "le piccole bocche" presenti in questi individui. Questo muco, oltre a liberare le spugne da detriti inorganici come sabbia e sedimenti, si è rivelato essere una fonte nutritiva per la fauna circostante, compresi gamberetti e piccoli crostacei.

Le spugne, creature multicellulari senza nervi, muscoli  cervello, svolgono un ruolo fondamentale negli ecosistemi marini. Filtrando l'acqua attraverso i loro numerosi ostii, assorbono materia organica come plancton e batteri, trasformandola in muco commestibile e rilasciandola nell'ambiente sotto forma di rifiuti.

Niklas Kornder, uno degli autori dello studio, ha sottolineato l'importanza di questo processo: «Gran parte della materia organica presente nell’acqua della barriera corallina non è abbastanza concentrata da poter fornire nutrimento ad altri animali. Le spugne trasformano questo materiale in muco commestibile».Tuttavia, il dottor de Goeij ha precisato che, sebbene le spugne esibiscano un comportamento simile allo starnuto, il loro processo richiede molto più tempo rispetto a quello umano, fino a mezz'ora per essere completato.

Blake Ushijima, biologo marino dell'Università di Wilmington, ha sottolineato l'importanza di questa scoperta nell'ambito dell'evoluzione biologica. Egli ritiene che lo studio delle spugne marine possa fornire importanti informazioni sull'evoluzione degli organismi complessi, affermando: «Questo potrebbe darci utili indizi su come la vita si sia evoluta, partendo da questi organismi senza cervello fino ad arrivare agli organismi complessi che costruiscono astronavi».

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Giovanna Scozzese
Video editor
Fotografa e Videomaker di formazione, ho avuto da sempre la necessità di legarmi al reale, a tutto ciò che mi circonda, vivendo in simbiosi con il mondo esterno. La natura fa parte di me, sin da bambina ho avuto modo di conoscerla, scoprirla e viverla. Mi sforzo ogni giorno di fortificare il mio interesse su ciò che potremmo creare e cambiare nei confronti del nostro Pianeta, un luogo in cui noi siamo solo di passaggio.
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