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9 Giugno 2023
12:57

Uno studio dimostra come i mammiferi si sono riappropriati degli spazi durante il lockdown

Uno studio effettuato durante il periodo pandemico sui movimenti dei mammiferi terrestri ha dimostrato che il comportamento umano influenza direttamente gli animali, offrendo speranza per un futuro in cui possiamo coesistere pacificamente e permettere a tutte le specie di prosperare.

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È ormai noto che le attività umane, nel bene e nel male, influenzano profondamente il comportamento e le abitudini degli altri animali. Questo perché la nostra specie occupa e sfrutta sempre più spazi naturali ricchi di biodiversità, impedendo alle altre specie di vivere serenamente. Ma durante il periodo di lockdown causato dalla pandemia da COVID-19, abbiamo assistito a un cambiamento drastico del comportamento umano, visto che siamo stati costretti a rimanere confinati nelle nostre case. E tutto questo, come ha dimostrato uno studio pubblicato su Science, ha avuto importanti conseguenze dirette anche sulle abitudini degli altri animali.

In particolare, i mammiferi sembrano essere quelli che hanno tratto maggior beneficio dal nostro periodo di reclusione, riappropriandosi di spazi e territori e spostandosi su distanze maggiori. E con meno esseri umani in circolazione, si sono spinti maggiormente anche nelle aree abitate e nei centri urbani. In realtà potevamo aspettarci una risposta del genere, in quanto si sa che la natura, se lasciata indisturbata, si riprende tutto ciò che le è stato tolto. Basti pensare a una casa abbandonata o a un parcheggio vuoto che, nel corso degli anni, è stato lasciato in disuso.

Senza disturbo umano, la vegetazione inizia a prendere il sopravvento. Le piante, le erbe infestanti e gli alberi cominciano a crescere tra le crepe del cemento, rompendo l'asfalto e creando un'atmosfera di natura selvaggia in un ambiente urbano. E poiché è accertato che le modifiche antropogeniche del paesaggio influenzino il modo in cui gli animali utilizzano i loro habitat e interagiscono tra loro, era sicuramente interessante capire come questi ultimi si sarebbero comportati in un periodo unico e irripetibile come quello passato durante il lockdown.

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Per comprendere a pieno il comportamento dei vari mammiferi e avere un'idea più chiara dei loro spostamenti, un team di ricercatori ha utilizzato dispositivi GPS per monitorare i movimenti di ben 43 specie di mammiferi terrestri (per un totale di 2.300 individui) provenienti da tutto il mondo ,tra cui puma, cervi, orsi, lici e altri. Dopo di che, sono stati confrontati gli spostamenti degli animali durante il primo periodo di lockdown, ovvero da gennaio a metà maggio 2020, con i movimenti effettuati negli stessi mesi ma nell'anno precedente.

«Abbiamo visto che durante il lockdown, gli animali hanno percorso distanze fino al 73% più lunghe in un periodo di 10 giorni rispetto all'anno precedente, quando le misure di restrizione erano inesistenti. Abbiamo osservato, inoltre, che si sono avvicinati, in media, del 36% in più alle strade rispetto all'anno passato, probabilmente perché quelle zone erano molto più tranquille del solito», ha spiegato Marlee Tucker, ecologa della Radboud University.

È evidente che qualcosa nel corso del tempo era cambiato. E risultati dimostrano – ancora una volta – che il comportamento o al semplice presenza dell'uomo influenza e modifica drasticamente quello degli altri animali. Il fatto che in giro ci fossero meno persone, ha permesso ai mammiferi di sentirsi più sicuri nell'esplorare nuove aree, anche se urbanizzate. Ci sono stati casi in cui, al contrario, durante la pandemia, alcune zone naturali sono state maggiormente frequentate dall'uomo. In questi contesti, invece, si è osservata una diminuzione dei movimenti degli animali, poiché probabilmente si sentivano meno sicuri nello spostarsi in un contesto in cui l'uomo non era di solito così presente.

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Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella nostra conoscenza del comportamento dei mammiferi e ci aiuta a comprendere meglio come le loro abitudini possano essere influenzate dalle nostre azioni. «La nostra ricerca ha dimostrato che gli animali possono rispondere direttamente ai cambiamenti nel comportamento umano. Ciò offre speranza per il futuro, perché in linea di principio ciò significa che apportare alcune modifiche al nostro comportamento potrebbe avere un effetto positivo molto sugli animali», afferma Tucker.

È infatti molto importante far comprendere a tutti quanto ogni nostra singola azione possa influenzare la vita di tante altre specie. E sarebbe opportuno lavorare e calibrare meglio le nostre azioni per promuovere una convivenza sempre più pacifica tra esseri umani e animali, permettendo a tutte le specie di prosperare. Soltanto così potremo costruire un futuro in cui la nostra ingombrante presenza non rappresenti più una minaccia per tutti gli altri abitanti del pianeta.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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