Uno sciame di api invade il campo durante il torneo di Indian Wells: ecco perché è successo

Durante un incontro tra lo spagnolo Carlos Alcaraz e Alexander Zverev, uno sciame di api ha invaso il campo, costringendo i giocatori e gli spettatori a una pausa imprevista. Si tratta del fenomeno della sciamatura.

15 Marzo 2024
14:03
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Durante il torneo di Indian Wells 2024, uno degli eventi più prestigiosi nel mondo del tennis, è avvenuto un episodio insolito che ha catturato l'attenzione di tutto il mondo. Durante un incontro tra il giovane prodigio spagnolo Carlos Alcaraz e il talentuoso Alexander Zverev, l'azione è stata interrotta a causa di uno sciame di api che ha invaso il campo, costringendo i giocatori e gli spettatori a una pausa imprevista.

La notizia è stata diffusa sui social media e ha fatto il giro del mondo. Sull'account ufficiale del torneo su X (ex Twitter) è stato pubblicato uno status che annunciava la sospensione del gioco a causa dell'invasione di api, accompagnato da un video che mostrava lo sciame che rendeva difficile la registrazione dell'incontro e causava problemi agli spettatori. Anche la pagina ufficiale di Tennis TV su X ha partecipato al dibattito, pubblicando uno stato ironico sulla questione, definendo l'evento come "La cosa più BEE-ZARRE che abbiate mai visto!!! #TennisParadise".

Mentre gli spettatori e gli addetti al torneo cercavano di gestire la situazione, i giocatori Alcaraz e Zverev hanno dovuto abbandonare la partita dei quarti di finale: a causa dell'invasione uno dei giocatori è stato anche punto sulla fronte.

Ad intervenire per la messa in sicurezza delle api e delle persone presenti è stato Lance Davis di "Killer Bee Live Removal" che,  in un'intervista, ha sottolineato l'importanza di mantenerle vive e al sicuro durante il processo di rimozione: «Sono stato punto più volte mentre ero lì ma è importante evitare di scatenare il panico che potrebbe portare ad attacchi pericolosi».

Parlando del tipo di api coinvolte nello sciame, Davis ha fornito preziose informazioni sulla loro natura mista, spiegando che la colonia comprendeva api africane e europee. Nonostante il rischio di essere punto, l'esperto ha rivelato di non indossare guanti o altre protezioni quando manipola le api, dimostrando una notevole fiducia e familiarità con questi insetti: «Si viene punti così spesso che si sa cosa si prova».

Si rimane sempre sorpresi da questo comportamento che spesso viene definito sui media come "bizzarro" ma si tratta in realtà della sciamatura, un fenomeno del tutto naturale e vitale per il ciclo di vita annuale delle api. È attraverso questo processo che il "superorganismo" dell'alveare si riproduce, creando una nuova famiglia e garantendo la continuità della specie.

Il processo di sciamatura inizia quando la colonia raggiunge la sua dimensione massima. A questo punto, la regina e una parte delle operaie abbandonano l'alveare d'origine per fondare una nuova colonia. Questo sciame è composto principalmente da giovani api operaie, alcuni maschi chiamati fuchi e ovviamente dalla regina stessa, che lascia l'alveare qualche giorno prima che nasca una nuova regina.

La tendenza alla sciamatura è influenzata da una combinazione di fattori ereditari, interni ed esterni. Tra i fattori interni, l'età della regina svolge un ruolo cruciale: più è vecchia, maggiore è la probabilità di sciamare. Lo spazio disponibile all'interno dell'arnia e lo stato di salute della colonia sono anch'essi determinanti: una colonia che si sente limitata nello spazio o che è afflitta da malattie ha maggiori probabilità di sciamare. I fattori esterni come il clima, l'abbondanza di raccolto, la posizione dell'arnia e l'insolazione possono altresì influenzare la sciamatura. Tuttavia, molti di questi fattori sono correlati alla presenza del feromone della regina: meno è presente, maggiore è la probabilità che la colonia decida di sciamare.

Ed è proprio quello che è accaduto durante il torneo: lo sciame si è appoggiato sulla telecamera aerea nell’attesa di trovare una postazione definitiva. Nei posti provvisori le api ci stanno qualche ora, al massimo due o tre giorni e poi si spostano. Una volta entrate con la regina, si rendono infatti conto di aver trovato il luogo che cercavano e quindi a quel punto rimangono all'interno e quelle che restano fuori fanno da richiamo per quelle che ancora sono in giro.

L'esperta tecnico apistico Francesca Doro ha fornito ulteriori approfondimenti a Kodami su questo fenomeno: «La spiegazione scientifica lascia il tempo che trova oggi», ha dichiarato Doro, evidenziando il crescente disordine negli equilibri naturali che ha portato a un comportamento anomalo delle api. «Ormai gli equilibri sono così distrutti che le api potrebbero arrivare da pochi km di distanza, oppure essere così piene di varroa che sono partite troppo precocemente dal nido e il fatto che lo facciano a metà marzo non è un buon segnale».

Su Kodami abbiamo pubblicato un approfondimento proprio sulle api nel nostro format Kodami Zoom in cui spieghiamo la vita e le abitudini della specie:

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Giovanna Scozzese
Video editor
Fotografa e Videomaker di formazione, ho avuto da sempre la necessità di legarmi al reale, a tutto ciò che mi circonda, vivendo in simbiosi con il mondo esterno. La natura fa parte di me, sin da bambina ho avuto modo di conoscerla, scoprirla e viverla. Mi sforzo ogni giorno di fortificare il mio interesse su ciò che potremmo creare e cambiare nei confronti del nostro Pianeta, un luogo in cui noi siamo solo di passaggio.
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