Nonostante buona parte dei felidi siano minacciati dalla perdita di habitat e dalle attività umane, i programmi di conservazione dedicati alle specie più piccole sono notevolmente meno sviluppati rispetto a quelli rivolti alle loro controparti più "imponenti", come per esempio tigri e leoni. Secondo un nuovo studio, infatti, il gatto dai piedi neri (Felis nigripes), il più piccolo felino africano, potrebbe essere addirittura in serio pericolo di estinzione a causa della perdita di habitat. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Il gatto dai piedi neri è una delle specie di felidi più piccole al mondo ma, allo stesso tempo, è una delle più abili a cacciare. È generalmente più piccolo di un gatto domestico e vive esclusivamente nei deserti dell'Africa meridionale. Nonostante il suo temperamento combattivo, però, è attualmente classificata come specie "Vulnerabile" dalla IUCN, poiché affronta crescenti minacce che stanno rapidamente riducendo le dimensioni della sua popolazione.
Ricerche precedenti, infatti, hanno evidenziato la suscettibilità di questi felini all'amiloidosi, una condizione che, oltre a danneggiare gli organi interni, provoca infiammazioni soprattutto alle orecchie. Ciò può portare anche alla sordità completa, impedendo loro di individuare prede. Questa patologia è associata soprattutto alla consanguineità, motivo per il quale un team di ricercatori ha deciso di approfondire la storia riproduttiva di questa specie per sviluppare azioni di conservazione più efficaci.
I ricercatori hanno prelevato campioni di tessuto da 10 individui e li hanno analizzati geneticamente confrontandoli con campioni raccolti nel corso di molti anni per individuare eventuali differenze. Le analisi hanno confermato che nelle popolazioni attuali c'è una presenza significativa di consanguineità, condizione che si verifica quando individui imparentati tra loro si accoppiano, aumentando notevolmente il rischio di problemi genetici nella prole. Questo fenomeno è causato soprattutto dalla riduzione delle dimensioni delle popolazioni per colpa della perdita del loro habitat. Il team di ricerca ha anche identificato varianti genetiche potenzialmente dannose strettamente legate all'insorgenza dell'amiloidosi, una condizione che danneggia gli organi interni.
I risultati ottenuti sono perciò motivo di grande preoccupazione e riflettono appieno la delicata situazione in cui versa il gatto dai piedi neri. Questa specie ha subito la perdita del suo habitat in Africa a causa dell'urbanizzazione, della costruzione di strade e dell'espansione di nuove fattorie a discapito del suo habitat. Tutte queste circostanze hanno portato quindi a un'inevitabile diminuzione del numero di individui, contribuendo così all'emergere di livelli significativi di consanguineità nelle analisi genetiche.
I ricercatori sono perciò profondamente preoccupati per lo stato critico di conservazione del gatto dai piedi neri e sottolineano l'importanza di studiare approfonditamente le variazioni genetiche della specie. Tale approfondimento è essenziale per adottare misure mirate alla protezione e conservazione ottimale di questa specie minacciata per evitare che mutazioni negative e consanguineità spingano sempre più verso il baratro questo piccolo felino africano.