Un rarissimo squalo megamouth, una delle specie più misteriose e meno conosciute del Pianeta, è stato recentemente avvistato in un mercato del pesce a Zanzibar, in Tanzania.
Questa specie, il cui nome scientifico è Megachasma pelagios, è talmente rara ed elusiva che è stata avvistata in tutto il mondo meno di 280 volte: come riportato nella descrizione di questo individuo pubblicata sulla rivista Zootaxa, si tratta infatti della prima segnalazione per tutta la costa orientale dell'Africa, appena la sesta di sempre per l'intero continente africano.
Il megamouth è uno squalo di grandi dimensioni che si trova nelle acque di tutto il mondo. Nell'aspetto ricorda un po' un enorme girino, con la testa sproporzionatamente grande e il resto del corpo più affusolato. Il suo nome, che in italiano viene talvolta tradotto come "squalo bocca grande", richiama le sue enormi fauci che quando spalancate possono raggiungere dimensioni davvero impressionanti: circa 1,3 m di larghezza.
Fu scoperto per la prima volta nel 1976, quando un individuo rimase impigliato per sbaglio nella catena dell'ancora di una nave della marina alle Hawaii.
Da allora, poco più di 270 squali megamouth sono stati avvistati, pescati o semplicemente osservati in tutto il mondo e anche per questo non si sa praticamente nulla sulle abitudini e il comportamento di questi pesci. Sappiamo però che possono raggiungere fino ai 7 metri di lunghezza, anche se la maggior parte degli individui osservati fino a oggi erano lunghi meno di 5,5 metri, che sono comunque dimensioni ragguardevoli per uno squalo.
A discapito della mole, però, si tratta di una specie completamente innocua per gli esseri umani: non possiedono denti affilati e appuntiti e non è un vero e proprio predatore. Insieme allo squalo balena e a quello elefante sono infatti le uniche tre specie tra le oltre 500 di squali a nutrirsi di plancton, filtrando l'acqua e nuotando con l'enorme bocca spalancata.
Questo individuo, un maschio che dalle foto si stima essere lungo circa 1,7 metri, era stato pescato il 22 luglio del 2022 da un peschereccio al largo dell'isola di Pemba per essere venduto al mercato del pesce di Chole. Secondo il pescatore, la sua carne destinata al consumo alimentare poteva valere 43.000 scellini tanzaniani, ovvero circa 15 euro.
Sebbene sia avvenuta in circostanze molto tristi, questa nuova osservazione è comunque molto importante per capire qualcosa in più su questa misteriosa specie. Fino al 2010, infatti, erano appena 50 le segnalazioni confermate in tutto il mondo, ma negli ultimi anni sono aumentate sensibilmente fino ad almeno 273 distribuite in sedici paesi tra l'oceano Atlantico, il Pacifico e quello Indiano. Tutte e cinque le altre osservazioni africane, invece, erano arrivate da Sudafrica, Gabon, Liberia, Senegal e Mauritania tra il 1995 e il 2020.
Di recente, inoltre, alle Filippine è stata invece trovata spiaggiata la prima femmina incinta e con ancora i suoi piccoli in grembo. Questa è stata la prima conferma scientifica che anche il megamouth, come la maggior parte degli squali, dà alla luce piccoli già formati. Tutti questi individui osservati e pescati per caso, stanno perciò aiutando gli scienziati a individuare in maniera più precisa i mari e gli oceani in cui nuotano questi affascinanti e misteriosi pesci. Per quanto riguarda il suo stato di conservazione, invece, gli scienziati ritengono che fortunatamente non sia a rischio estinzione.
Nonostante si tratti di una delle specie più rare e difficili da osservare, la sua natura presumibilmente solitaria e il fatto che, a differenza di altre specie di squalo, raramente finisce vittima delle reti o degli ami da pesca, suggeriscono che questi animali non soffrano molto le attività umane. Molto probabilmente frequentano acque e habitat scarsamente battuti dai pescherecci, che almeno per una volta non sembrano rappresentare una minaccia eccessiva per uno squalo.
Nonostante ciò, soprattutto in alcuni paesi come le Filippine e Taiwan (le regioni con il maggior numero di segnalazioni) gli incidenti e le catture accidentali (il cosiddetto bycatch) capitano spesso, evidenziano quindi la necessità di ulteriori sforzi per studiare e proteggere questa rara e misteriosa specie.