Un gruppo di studenti che vive su un'isola vicina alla città di San Paolo, in Brasile, si sta dirigendo verso scuola in barca quando vede in lontananza qualcosa che si muove freneticamente in acqua.
Molto lontano dalla terra c'è un animale in evidente difficoltà, trascinato dalla corrente.
I bambini allertano il capitano dell'imbarcazione, Jean Claude Mendes, che decide di agire: vira per poter dare un'occhiata più da vicino e scopre che si tratta di un cucciolo di felino sicuramente selvatico, probabilmente un ocelot che, chissà come, è finito in acqua e non è più riuscito a tornare a riva.
Il piccolo ocelot comincia così a nuotare verso la barca e, con l'aiuto dei bambini, Mendes riesce a tirarlo su e metterlo al sicuro e intanto i passeggeri registrano i momenti concitati in video.
Dopo aver riportato il piccolo ocelot a riva, con la speranza che il cucciolo riuscisse a ritrovare la sua mamma, Mendes e i bambini avvisano le autorità locali che cominciano a monitorare la zona per assicurarsi che il salvataggio vada davvero a buon fine. «Stava nuotando disperatamente − ha raccontato Mendes − È stato davvero bello poterlo salvare con l'aiuto dei bambini».
L'ocelot (Leopardus pardalis), conosciuto anche come gattopardo americano, è il terzo felino più grande della Colombia dopo il giaguaro e il puma e per aspetto e manto maculato somiglia molto al margay (Leopardus wiedii), che è pero più piccolo. È originario degli Stati Uniti sud-occidentali, del Messico, dell'America centrale e meridionale, nonché delle isole caraibiche di Trinidad e Margarita e predilige soprattutto le foreste tropicali nei pressi di corsi d'acqua e zone umide.