Il Corpo Forestale del Friuli Venezia Giulia è riuscito a intercettare e bloccare una delle tantissime spedizioni dall’Est Europa finalizzate a importare in Italia cuccioli di razza di provenienza sconosciuta, quasi sempre in precarie condizioni di salute e a rischio di morte per le condizioni in cui vengono fatti viaggiare.
L’operazione è stata condotta dal personale delle stazioni forestali di Udine, Gorizia e Cervignano, che hanno portato avanti le indagini per diverse settimane riuscendo a intercettare in un parcheggio di Lignano Sabbiadoro una macchina con targa francese con a bordo tre persone di nazionalità romena. Sul sedile posteriore hanno trovato undici cuccioli di poche settimane, simil Maltesi e Shih-Tzu.
Gli animali viaggiavano in condizioni di completa insicurezza, liberi in auto, sistemati in maniera disordinata sotto ai sedili dopo avere affrontato un viaggio lungo più di 1.400 chilometri, dall’Est Europa all’Italia. A bordo della macchina non è stato trovato cibo e neppure acqua, e i cuccioli sono risultati tutti privi di microchip, passaporto e certificati sanitari. Nonostante ciò erano pronti per essere venduti a qualche trafficante italiano, che li avrebbe venduti a svariate centinaia di euro (un prezzo comunque inferiore, e dunque più attrattivo, rispetto a quello di cuccioli allevati all'insegna del benessere animale) a persone spesso ignare di avere appena accolto in famiglia un animale potenzialmente malato.
Il traffico illegale di cuccioli dall’Est Europa si basa proprio si questo genere di operazioni: le cosiddette “fattrici” vengono costrette a partorire cucciolate su cucciolate per mero profitto, e i cuccioli vengono strappati alle madri ancora troppo piccoli, fatti viaggiare in condizioni proibitive e con il rischio di contrarre malattie anche letali, complice il fatto che nn vengono mai sottoposti alle necessarie e obbligatorie vaccinazioni. La conseguenza diretta è che poche settimane dopo l’ingresso nelle loro nuove famiglie si ammalano, di patologie anche molto gravi, e richiedono costosissime cure veterinarie che non sempre riescono a salvare loro la vita. Alla sofferenza dell’animale si aggiunge quindi quella degli umani che lo hanno accolto in casa e le ingenti spese per il veterinario, tutto per un business che genera profitti milionari.
«Se queste attività illecite proseguono e si sviluppano è perché sul territorio nazionale c’è mercato – sottolineano dal Corpo Forestale – dovuto al fatto il cucciolo di razza è molto ricercato, ma il desiderio di pagarlo poco alimenta questa triste pratica».
I tre uomini trovati nel parcheggio di Lignano Sabbiadoro sono state denunciate alla procura di Udine e indagate per i reati di traffico illecito di animali da compagnia e maltrattamento animale. I cuccioli sono stati sequestrati e successivamente accolti nel centro di recupero animali di Terranova, nel comune di San Canzian d’Isonzo, dove sono stati subito visitati dal veterinario che li ha trovati, compatibilmente con la loro condizione, in buono stato di salute. Una volta ottenuto il via libera dai veterinari e dalla Asl potranno iniziare il percorso di adozione.