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8 Gennaio 2024
14:13

Una zanna di mammut estratta dai minatori in una miniera in Nord Dakota

Una zanna di Mammut è stata miracolosamente salvata dall'attività estrattiva di una miniera di carbone nel cuore del Nord Dakota.

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I fossili di Mammut più famosi provengono dall'Europa o dalla Siberia, ma anche il Nord America era abitato da questa tipologia di elefanti. A confermarlo ancora una volta è un nuovo ritrovamento fossile, avvenuto all'interno di una miniera di carbone del Nord Dakota, negli Stati Uniti, di proprietà della North American Coal. Gli operai stavano lavorando durante il turno notturno, quando l'operatore di una pala meccanica ha notato qualcosa di strano proveniente dal gigantesco cumulo di terra che stavano gettando dentro un autocarro.

Allertato il responsabile e scaricato il carico, gli operai hanno cominciato così a pulire e a estrarre quello che si sarebbe rivelato una zanna di mammut, lunga 2,1 metri e sepolta da chissà quanti millenni all'interno dei sedimenti ricchi di carbone. La miniera si trova vicino al vecchio letto di un ruscello, profondo circa 12,1 metri, nella Freedom Mine vicino a Beulah, e produce fino a 16 milioni di tonnellate di carbone di lignite all'anno. Come afferma David Straley, dirigente della North American Coal, è stato un vero e proprio miracolo che i minatori si siano resi conti del reperto e che non abbiano appiattito prima il carico di carbone, per impilarne di più sopra l'autocarro.

Chiamati gli esperti, tra cui Jeff Person, paleontologo del North Dakota Geological Survey, i minatori hanno anche assistito gli studiosi mentre effettuavano le loro operazioni di datazione sulla zanna. Da questi risulterebbe che il reperto avrebbe dai 10.000 ai 100.000 anni e che l'esemplare a cui apparteneva la zanna, pesante più di 22,5 chili, era probabilmente un adulto. Person ha poi continuato a scavare nei pressi della miniera e ha trovato altre ossa, tra cui una scapola, varie costole, un dente e parte della cintura pelvica, rendendo questo esemplare di mammut probabilmente il più completo tra quelli mai trovati nel Nord Dakota.

Secondo gli scienziati, questa scoperta è molto importante perché se da una parte è raro assistere negli Stati Uniti un ritrovamento fossile di epoca glaciale nelle miniere, è anche vero che durante le fasi finali delle glaciazioni pleistoceniche i resti di molti animali furono distrutti dai movimenti delle calotte glaciali. Altre aree in cui è stato possibile trovare resti di mammut all'interno degli Stati Uniti sono il Texas e il Sud Dakota, ma anche il Canada ha fornito nel tempo diversi ritrovamenti appartenuti a questo genere di elefanti perfettamente adattato al freddo.

La compagnia mineraria intende donare le ossa allo Stato per scopi educativi e proprio a seguito di questo ritrovamento ha deciso anche di finanziare un piccolo progetto di scavo in un altra area della miniera, probabilmente oggetto in passato dell'accumulo di detriti organici, proveniente dal vecchio ruscello. D'altronde la posizione del North Dakota, adiacente alle Montagne Rocciose, rende questo stato particolarmente importante per gli scavi paleontologici, visto che in milioni di anni ha ricevuto tutto ciò che proveniva dall'erosione delle montagne.

I fossili più famosi dello stato, però, non appartengono all'era glaciale, ma all'epoca dei dinosauri: molti fossili di adrosauri (dinosauri dal becco d'anatra) sono stati infatti ritrovati all'interno dei confini del North Dakota, ma forse i reperti più famosi sono quelli che fotografano lo schianto dell'asteroide che ha ucciso i grandi rettili alla fine del Mesozoico. Ad estinguere invece i Mammut è stato un mix di fenomeni complessi, come il surriscaldamento dell'atmosfera, lo scongelamento dei ghiacciai e l'avvento dell'uomo. L'ultimo mammut a morire fu probabilmente un esemplare che abitava l'attuale Siberia o alcuni arcipelaghi, al largo della Russia, circa 4.000 anni fa.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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