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27 Settembre 2024
20:00

Una tecnica molto semplice può salvare il tuo cane dal colpo di calore: lo studio americano

Il colpo di calore nel cane può essere molto pericoloso. Un nuovo studio americano ha preso in esame diverse tecniche di raffreddamento e una su tutte è risultata la più efficace.

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Il colpo di calore nel cane è una situazione di emergenza, potenzialmente letale, in cui bisogna agire con lucidità e tempestività. Ciò che avviene è un innalzamento della temperatura corporea, dovuta all'esposizione ad una fonte di calore, durante la quale l’organismo dell’animale non riesce più a termoregolarsi. Riconoscere i sintomi e sapere tempestivamente come agire può fare la differenza tra la vita e la morte.

Un nuovo studio condotto da alcune ricercatrici del “Penn Vet Working Dog Center” del dipartimento veterinario di medicina avanzata dell'Università della Pennsylvania ha rilevato che il metodo più rapido per abbassare la temperatura corporea del cane durante un colpo di calore è quello di fargli immergere totalmente la testa in acqua (22°).

Nell’esperimento sono stati infatti testati i metodi più conosciuti, come gli impacchi di ghiaccio sul collo o l’uso di un asciugamano bagnato anche sulle ascelle, che però sono risultati in paragone meno efficaci in termini di velocità di azione.

Colpo di calore nei cani

Il colpo di calore si manifesta con un crescendo di sintomi che si fanno più intensi ed evidenti a seconda dello stadio in cui si trova il soggetto. Nel giro di poco più di un’ora, a seconda della tipologia e dell’età, può portare anche al decesso dell’animale. Tra i primi sintomi si ha uno stato di agitazione, un importante aumento della frequenza respiratoria e probabili episodi di vomito.

Mano a mano il cane inizierà a disidratarsi e di conseguenza le gengive diventeranno secche e appiccicose, tanto che se si prova a fare pressione con un dito non si nota alcuna differenza di colore. Si passa poi ad una fase più acuta in cui il soggetto manifesterà uno stato confusionale con diarrea e perdita di feci con sangue e fino ad arrivare allo stadio finale in cui ci saranno convulsioni e letargia.

I danni causati dal colpo di calore dipendono da quanto tempo il cane è stato lasciato in una condizione in cui la temperatura interna corporea è arrivata a 40° o oltre: più sarà il tempo e maggiore sarà il numero di organi coinvolti.

Non esistono dati globali sul numero di cani morti nel mondo a causa del colpo di colore ma ci sono diversi studi che hanno portato a definire i protocolli veterinari utili per prevenire e intervenire nel caso in cui ciò avvenga. Ad esempio, una ricerca ventennale condotta in Australia nel 2023 ha valutato l’incidenza e i fattori di rischio delle malattie correlate al colpo di calore, andando a monitorare una popolazione di individui del Nuovo Galles del Sud, da 1997 al 2017 e riscontrando che le razze a maggior rischio sono, tra quelle più note in Italia, il Bulldog inglese, il Bouledogue francese, il Pastore maremmano abruzzese, ilChow Chow, il Levriero Italiano, il Carlino, l’Ariedeale Terrier, il Samoiedo, lo Springer Spaniel, il Labrador e il Golden Retriever, il Cavalier King Charles Spaniel, il Border Collie e lo Staffordshire Bull Terrier. Ciò che risulta evidente da questo studio è senz’altro che le razze brachicefale sono le più vulnerabili a causa della loro anatomia, con conseguenti difficoltà dovute alla conformazione del cranio e dunque alla ridotta capacità di termoregolare.

Cosa suggerisce di fare lo studio americano?

Lo studio americano è stato condotto dal 27 giugno al 24 luglio 2023. Sono stati presi a campione 12 cani da lavoro che si sono esercitati per 10 minuti, fino a quando la temperatura corporea interna ha raggiunto 40,6 °C o più. A questo punto, sono stati valutati quattro diversi metodi di raffreddamento: impacchi di ghiaccio sul collo, asciugamani bagnato sul collo, asciugamani bagnato sulle ascelle e immersione volontaria della testa.

Proprio quest’ultimo metodo ha prodotto un abbassamento della temperatura già nei primi cinque minuti, risultando così più tempestivamente efficace. Si parla di immersione “volontaria” perché questi cani sono stati addestrati preventivamente a immergere autonomamente la testa in un recipiente seguendo le indicazioni del conduttore. L’addestramento è stato condotto allenando i cani a recuperare e riportare un gioco o del cibo dal fondo di un secchio in cui era contenuta l’acqua e ricompensandolo poi con un premio in cibo.

Il risultato finale della sperimentazione ha portato gli autori a questa conclusione: «Quando l'immersione di tutto il corpo in acqua non è un'opzione, l'immersione volontaria della testa in cani abituati a farlo impedisce l'aumento della temperatura corporea post-esercizio e la riduce rapidamente entro i primi 5 minuti».

Importante è sottolineare che la temperatura del liquido in questo esperimento era di 22 C°: infatti è controproducente immergere il cane in acqua ghiacciata perché si potrebbe causare uno choc termico, mentre è indicato che sia a temperatura ambiente. Ultimo ma non ultimo vi ricordiamo che questi test sono stati condotti nella tutela del benessere del cane, alla presenza di veterinari e dog trainer esperti e, come sempre, vi consigliamo di rivolgervi al vostr medico di fiducia qualora vi troviate in questa terribile situazione.

In ogni caso ricordatevi sempre che i primi soccorsi vanno fatti sul posto, facendo scendere la temperatura, e poi si potrà trasportarlo all’ambulatorio più vicino.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Martina Campanile
Istruttrice cinofila
Sono istruttrice e riabilitatrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico, mi occupo di mediare nella relazione tra cane e umano: sin da piccola è un tema che mi ha affascinato e appassionato. Sono in continuo aggiornamento e penso che non si smetta mai di imparare, come mi insegna ogni giorno Zero, un meticcio sardo che è il mio compagno di vita.
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