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14 Dicembre 2023
15:02

Una specie di razza è stata dichiarata estinta per colpa dell’uomo: avvistata solo una volta nell’800

Una rarissima specie di razza, avvistata solo una volta nella seconda metà dell'Ottocento, è stata dichiarata ufficialmente estinta dalla IUCN. È la prima volta che viene dichiarato estinto un pesce marino.

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Urolophus cruciatus, specie simile a quella dichiarata ormai estinta. Foto da Wikimedia Commons

Una specie di razza da sempre rarissima, tanto da essere stata avvistata solo una volta nella seconda metà dell'Ottocento, è stata da poco dichiarata ufficialmente estinta dalla IUCN, l'Unione Mondiale per la Conservazione della Natura. Questa è la prima volta che viene dichiarato estinto un pesce marino e per avere maggiori conferme sulla scomparsa di questa specie, la razza di Java (Urolophus javanicus), gli scienziati hanno chiesto una valutazione dettagliata da parte di un team di specialisti guidato dalla Charles Darwin University (CDU). 

L'unico individuo mai osservato della razza di Java era stato avvistato nel 1862 al mercato del pesce di Giakarta, in Indonesia, e fu  poi venduto allo zoologo tedesco Eduard von Martens che lo descrisse ufficialmente due anni più tardi. Questo individuo era lungo 33,8 cm, ed era diverso dalle altre specie di razze e di pastinaca che vivono nella stessa zona, ma per via delle ridotte dimensioni gli scienziati non hanno mai capito esattamente se si trattava di un adulto o di un giovane.

Secondo gli esperti della IUCN, le ragioni che spiegano la sua rarità e la definitiva scomparsa della specie si ricollegano alla degradazione dell'habitat marino in cui viveva la specie, da secoli ormai fortemente sottoposto allo stress delle attività umane, ma anche alla pesca eccessiva che nei secoli passati ha impoverito le sue popolazioni, ben prima che gli scienziati la scoprissero. Per il capo team di ricerca della SSC Shark Specialist Group (SSG), Julia Constance, «questa è la prima estinzione di un pesce marino causata dall’uomo, dovuta sia alla forte alterazione del suo ambiente che all'eccessiva pesca».

La pesca delle razze, infatti, è molto diffusa in Indonesia, tanto che circa il 60% delle catture nazionali di elasmobranchi (il gruppo che include razze, mante e squali) riguarda questi pesci, non particolarmente apprezzati in altri luoghi del pianeta. «La pesca intensiva è stata con ogni probabilità la principale causa che ha portato all’estinzione la razza di Java, con la pesca costiera che era già in calo negli anni 70 dell’Ottocento – ha spiegato Julia Constance – Nel 1940 le catture effettuate sulla costa settentrionale di Giava erano diminuite a quasi della metà rispetto agli anni 60 dell’Ottocento. Inoltre, la costa settentrionale di Java, in particolare la baia di Jakarta, è fortemente industrializzata e anche la vasta perdita e il degrado dell’habitat potrebbe aver avuto un impatto su questa specie».

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Secondo infatti gli scienziati, gli habitat costieri che un tempo erano abitati dalla razza di Java sono stati purtroppo sostituiti con numerosi bacini di acquacoltura, che oltre ad urbanizzare la costa hanno causato un forte inquinamento dell'oceano già a partire dall’inizio del 1900.

Il dottor Peter Kyne, ricercatore senior della CDU, è tra i pochi scienziati che ancora cercava questo animale sin dal lontano 2001, l'anno in cui la IUCN ha cominciato la ricerca della razza di Java per capire se fosse estinta o meno. Kyne ha affermato che nel mondo ci sono almeno altri 120 pesci marini che rischiano di fare la stessa fine dell'U. javanicus. Inoltre, secondo lui la perdita di questa specie è un punto di svolta per la biodiversità marina. Il fatto che sia stata dichiarata scomparsa per lui è infatti «un pericoloso segnale di avvertimento per tutti, in tutto il mondo. Un allarme che ci dovrebbe spingere a proteggere le specie marine minacciate».

Se un numero elevato di pesci dovesse scomparire nell'arco dei prossimi decenni, chiarisce lo scienziato, sempre più danni andrebbero a disturbare gli ecosistemi marini, con la relativa perdita di risorse ittiche non più disponibili anche per la nostra stessa sopravvivenza. «L'estinzione è per sempre e, a meno che non riusciremo a proteggere le popolazioni di specie marine minacciate in tutto il mondo, la perdita di questa razza sarà solo la punta dell'iceberg», ha concluso Costance.

Di sicuro il futuro è molto incerto e non sono solo le specie costiere a rischiare di scomparire. All'interno della Lista Rossa della IUCN, che comprende tutte le specie a rischio estinzione conosciute, gli scienziati hanno identificato oltre 40.000 specie minacciate a livello globale e molte di queste sono animali marini. Ci sono infatti molti squali, ma anche cetacei, molluschi e alcuni pesci, costantemente ricercati dai pescatori per la loro carne. La IUCN non a caso sottolinea che bisognerebbe aumentare gli sforzi di conservazione degli habitat e ridurre la pesca illegale in Indonesia come nel resto del mondo, per far sì che le popolazioni ittiche si riprendano dallo sfruttamento eccessivo e dalle varie minacce antropiche che le stanno portando sempre più velocemente verso l'estinzione.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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