Una povera rana proveniente dalla Costa d'Avorio è stata ritrovata la scorsa settimana all'interno di un casco di banane in vendita presso un negozio di alimentari nel Surrey, in Gran Bretagna: a circa 5000 km dal suo territorio. La rana appartiene alla specie Hyperolius nimbae, un anfibio africano non particolarmente facile da rinvenire in natura, minacciato dalla perdita del proprio habitat.
L'avventura della rana arrivata suo malgrado in Gran Bretagna è diretta conseguenza della vendita di frutta esotica e fuori stagione in Europa, assicurano gli esperti: il casco di banane in cui si era rifugiata era stato prelevato mesi fa dalle pendici del Monte Nimba, a pochi chilometri dalla capitale della Costa d'Avorio, Yamoussoukro.
I tecnici della Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals (RSPCA), l'ente britannico predisposto a recupero della fauna esotica, hanno assicurato che l'animale non fa parte delle tante specie aliene invasive che giungono dai tropici seguendo le vie commerciali. La H. nimbae del resto non sembra per nulla intenzionata a rimanere in Gran Bretagna, anche per via delle temperature per lei fin troppo rigide.
La signora che ha scoperto questo piccolo animale nel cesto della frutta di casa, Jannet Giovinazzo, di 71 anni, ha avuto la prontezza di capire che non si trattava di una rana autoctona della zona e si è talmente affezionata a lei che ha deciso anche di darle un nome: Lidl.
La rana era stremata dal viaggio, sopravvissuta all'interno dei porta container oceanici dove si era alimentata di alghe e probabilmente di alcune confezioni che contenevano proteine in polvere. Dopo le premurose cure della donna durate alcuni giorni e dopo essere stata riscaldata e reidratata a dovere, Lidl è stata portata in un centro di soccorso specializzato da Louis Horton, un ufficiale di soccorso per animali della RSPCA. «Ora è in ottima salute e trascorrerà un po' di tempo presso il nostro centro prima di essere trasferito in un luogo adatto in cui c'è chi possa prendersi cura delle sue esigenze», ha spiegato l'esperto.
La storia di questa rana è solo una delle tante inerenti le sorti di molti animali selvatici che vengono prelevati per sbaglio durante le operazioni di raccolta di frutta e ortaggi. Horton ha anche sottolineato che alla fine del periodo di recupero, se la RSPCA non potrà garantirgli la sopravvivenza fino alla fine dei suoi giorni, la rana verrà consegnata a un giardino zoologico universitario che ha un terrario adeguato agli elevati standard ambientali di cui necessita la sua sopravvivenza.
Hyperolius nimbae, nota anche come una delle tante rane di canna, è una specie della famiglia Hyperoliidae. Per quanto il suo areale coincida quasi completamente con la Costa d'Avorio, vecchie popolazioni sono state anche osservate in Guinea e in Liberia, ma nessun esemplare al di fuori di Lidl era stato mai osservato al di fuori del continente africano. I suoi habitat naturali sono formate da foreste di pianura o da foreste umide subtropicali o tropicali. Tutti contesti minacciati dall'espansione dei campi coltivati e delle metropoli .
La specie è talmente difficile da osservare che l'ultima volta che era stata fotografata era il 2010, mentre la prima osservazione risale al 1967.
Per limitare l'ingresso di fauna esotica all'interno dei territori nazionali, la RSPCA ha dichiarato che bisognerebbe far più attenzione alle merci che provengono dai tropici, ma le difficoltà organizzative nel controllo dei container rendono complessa l'attuazione di politiche ambientali atte a salvaguardare la fauna e la flora di queste zone. Si presume per esempio che Lidl abbia passato oltre due mesi in pieno oceano, nascosto all'interno della stiva di una nave. E visto che ciascuna nave di trasporto può disporre di centinaia di container, controllare ciascuna spedizione al giorno d'oggi è considerato impossibile dagli stessi addetti ai lavori.