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4 Ottobre 2021
14:51

Una pecora sbarca con i migranti di Lampedusa: ora è in quarantena

Tra i migranti del mare c’era anche lei: una pecora. L’ovino è sbarcato al molo Favaloro di Lampedusa con uno degli ultimi barconi che, partito dalle coste africane, è arrivato in Italia. A bordo, 13 tunisini, tra cui 2 donne e 3 minori. Era stata la guardia costiera ad intercettare il mezzo a 20 miglia dalle coste siciliane. L’imbarcazione è stata abbandonata alla deriva e per i migranti si sono aperte le porte dell’hotspot lampedusano. Anche la pecora è andata a finire con loro.

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Tra i migranti del mare c’era anche lei: una pecora. L’ovino è sbarcato al molo Favaloro di Lampedusa con uno degli ultimi barconi che, partito dalle coste africane, è arrivato in Italia. A bordo, 13 tunisini, tra cui 2 donne e 3 minori. Era stata la Guardia costiera ad intercettare il mezzo a 20 miglia dalle coste siciliane: l’imbarcazione era stata abbandonata alla deriva e per i migranti si sono aperte le porte dell’hotspot lampedusano. Anche la pecora è andata a finire con loro.

L’animale ora è in quarantena. I responsabili del centro di accoglienza hanno contattato il servizio veterinario dell’Asp di Palermo: un medico arriverà sul posto per visitarla e capirne le reali condizioni di salute. Solo dopo, nel caso in cui la visita dovesse dare il via libera a una vita in Italia, verrà data in affidamento.

Non è la prima volta che succede che con le persone in fuga dai loro paesi arrivino anche degli animali. Nell'isola ci sono volontari che cercano di fare il possibile per prendersi cura di questi ultimi e per avviare, finito il tempo della quarantena sanitaria, un eventuale ricongiungimento con la famiglia. Ciò accade, per esempio, per gli animali da affezione.

Il primo arrivo di un migrante a quattro zampe è stato quello di Timo, nel 2015. Era un gatto venuto dal Sudan. Altri mici (almeno due) si sarebbero susseguiti nel tempo, fino a Poochie, due mesi fa. Di cani invece ne sono sbarcati due, entrambi barboncini. Venivano dalla Tunisia e sono arrivati uno a luglio del 2020 e l’altro nello scorso mese di aprile.

Non si tratta della prima pecora ad attraversare il Mediterraneo, infine. Nel 2016 fu abbattuto un esemplare proveniente dalla Libia. Il provvedimento fu necessario per motivi di sicurezza veterinaria visto che nel 2011 le autorità africane avevano segnalato due focolai di Afta epizootica. L'instabilità politica non dava certezze sulle misure adottate per il controllo della malattia.

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