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26 Gennaio 2023
11:52

Una nuova vita per Ruben, il leone più solo al mondo: per 5 anni è rimasto in uno zoo fantasma

Il leone, 15 anni, è stato salvato dai volontari dell'Adi. Era rimasto l'unico animale all'interno dello zoo privato di un oligarca russo, completamente isolato e privo di interazioni.

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Una nuova vita per Ruben, il “leone più solo al mondo”. Nato in cattività in uno zoo armeno di proprietà di un oligarca russo, questo grande felino è rimasto solo nella struttura dopo che è stata chiusa e tutti gli altri animali sono stati trasferiti in altri luoghi. Cinque anni trascorsi in totale solitudine, interrotti dai volontari di Animal Defenders International, associazione britannica specializzata nel salvataggio di animali selvatici rinchiusi in zoo e circhi.

La mobilitazione dell’Adi era partita a novembre 2022 con una raccolta fondi finalizzata a spostare temporaneamente Ruben in un santuario armeno, prima del trasferimento definitivo nel santuario che l’associazione gestisce in Sudafrica. E a metà dicembre i volontari sono entrati in azione: il leone è stato prelevato dallo zoo fantasma e trasferito all’interno del santuario della Foundation for Preservation of Wildlife and Cultural Assets, dove sta trascorrendo la quarantena in attesa di partire alla volta del Sudafrica. È stato sottoposto a una serie di test e visite, ed è stato stabilito che le sue problematiche verranno trattate a fondo una volta arrivato nel santuario dell’Adi, dotato di tutte le strumentazioni mediche necessarie e di un'assistenza postoperatoria completa.

«Come la maggior parte dei leoni che salviamo, per Ruben sarà necessario un intervento di chirurgia dentale, ma al momento la problematica non influisce sulla sua alimentazione – spiegano dall’associazione – Per evitare l'esposizione ripetuta ad anestetici e raggi X, l’intervento verrà svolto in Sudafrica. Ruben ha anche un problema neurologico, potenzialmente una lesione alla colonna vertebrale o al cervello. Traballa mentre cammina, e a volte le zampe si piegano sotto di lui. Ha pupille piccole, ma può vedere, reagisce alle persone e ha un buon udito».

Pesanti anche le ricadute psicologiche derivanti dal lunghissimo isolamento: i leoni sono animali sociali, abituati a vivere in gruppo, e Ruben è rimasto solo per cinque anni, senza alcun tipo di interazione con i suoi simili né con altri animali, chiuso all’interno di una gabbia di sbarre e cemento. Una condizione che lo ha letteralmente zittito: stando a quanto dichiarato dai volontari dell’Adi, il leone da tempo ormai non faceva sentire il suo ruggito, e da quando si trova nel santuario armeno ha fatto soltanto dei deboli tentativi di far sentire la sua voce.

L’obiettivo, adesso, è far arrivare Ruben sano e salvo e nelle migliori condizioni possibili in Sudafrica, dove troverà una sistemazione pensata su misura per lui. Nato e cresciuto in cattività, non potrà mai essere rimesso in libertà, ma verrà sistemato in un ampio habitat che verrà via via allargato e cui verrà dedicata particolare attenzione dal punto di vista dell’arricchimento ambientale: «Sentirà e vedrà altri leoni e tigri – confermano dall’Adi – da un lato avrà Coco, Chino, Kesari, Simba e Rey, dall’altra le tigri Max e Stripes. Quando ruggirà, l'intero santuario ruggirà con lui».

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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