Un team di biologi del Wildlife Institute of India e dell'Università di Wolverhampton nel Regno Unito ha appena compiuto un'importante scoperta relativa alla biodiversità della regione indiana dell'Arunachal Pradesh, posta al confine con la Cina, con il Bhutan e la Birmania, nel settore nord orientale del paese. Vicino infatti al massiccio montuoso dell'Himalaya e al Parco nazionale delle tigri di Namdapha, i ricercatori hanno scoperto una nuova specie di "rana musicale". Una particolare anfibio che si può trovare esclusivamente nel sud-est asiatico.
Appartenente al genere Nidirana, questa nuova specie è stata chiamata Nidirana noadihing, in onore del fiume Noa-Dihing in cui è stata trovata un po' a sorpresa per la prima volta. Poiché sono ancora in corso gli approfondimenti che consentiranno alla comunità scientifica di conoscerla meglio, gli scienziati hanno pubblicato solo alcune conoscenze preliminari sulla rivista Zootaxa – una delle più importanti riviste di zoologia.
Nello specifico, questa specie è stata trovata da Bitupan Boruah, V Deepak e Abhijit Das, tre erpetologi locali che hanno condotto nel corso dell'estate del 2022 spedizioni tra difficili distretti montuosi di Changlang e Lohit. In gergo le rane musicali vengono chiamate così perché la loro voce risulta molto più melodiosa e vigorosa rispetto a quella delle altre specie.
Essendo anfibi anuri, sono molto legati all'acqua ed è per questo se non sono stati finora ancora trovati lontano dai pantani o dalle aree paludose generate dalle esondazioni dei fiumi himalayani durante la primavera. Come altre specie, anche le femmine di Nidirana noadihing risultano più grosse dei maschi, rispettando una regola biologica quasi fissa tra gli anfibi. I maschi misurano infatti tra i 4 e i 5 cm di lunghezza, mentre le femmine misurano anche 7 cm.
Una caratteristica che le rende molto simili alle altre specie dello stesso genere è il loro muso arrotondato e la pelle liscia, caratterizzata però da sporgenze ossee cutanee disposte in senso verticale sul dorso. Visto inoltre che questa specie è stata scoperta in una delle più grandi aree protette dell’India nordorientale, i ricercatori credono che non sia a rischio ma visto che finora non era mai stata studiata necessita urgentemente di una campagna di monitoraggio più accurata.
Valorizzare questa specie e capire il suo stato di salute andrebbe infatti a migliorare ulteriormente le condizioni ecologiche dei fiumi che attraversano il Parco nazionale delle tigri di Namdapha, garantendo un futuro a uno degli ambienti più sottoposti agli effetti dei cambiamenti climatici e delle attività umane.
L'area dell'Arunachal Pradesh è infatti contesa da quasi un secolo da diversi paesi e l'India sta pesantemente militarizzando la regione, anche per difendersi da eventuali attacchi interessati alle miniere della regione. Questo ritrovamento segna inoltre anche la terza importante scoperta consecutiva per gli erpetologi indiani, visto che per già due volte quest'anno il Parco di Namdapha si è reso protagonista del ritrovamento di una nuova specie.
Quest'area d'altronde da sempre è considerata un paradiso ricco di biodiversità. Escludendo i rettili, gli anfibi e i pesci, basti pensare che l'Arunachal Pradeshil ospita ben 69 specie di mammiferi selvatici e 233 specie di uccelli. Un vero e proprio record, considerando le condizioni climatiche estreme a cui sono sottoposte tutte queste creature.
Da sottolineare anche il fatto come Boruah, Deepak e Das si sono dichiarati stupiti della loro stessa scoperta, visto che le rane del genere Nidirana fino a questo momento erano sempre state trovate a quote più basse e in contesti meno esposti alle fredde correnti della più grande catena montuosa della Terra.