Sono moltissime le specie attualmente conosciute, ma sono ancora di più quelle che ancora devono essere scoperte. Recentemente, un nuovo ritrovamento ha arricchito la biodiversità delle acque di Tampa Bay: è stata infatti individuata una specie di lumaca di mare precedentemente sconosciuta, ora nota come "Pierce's Cyerce" in onore del professor Sidney "Skip" Pierce, docente di biologia integrativa presso l'Università della Florida Meridionale. Questa importante scoperta è stata documentata in un articolo pubblicato sul Zoological Journal of the Linnean Society, che dettaglia le caratteristiche uniche di questa affascinante creatura marina.
La scoperta di questo piccolo organismo è il risultato del lavoro del professor Patrick Joseph Krug, docente di scienze biologiche della California State University di Los Angeles. La scelta di nominare la nuova specie di lumaca di mare in onore del professor Sidney Pierce è un tributo alla lunga e fruttuosa collaborazione tra i due scienziati, che si sono dedicati alla ricerca delle caratteristiche cellulari degli animali, con particolare attenzione alle lumache di mare, per oltre due decenni. «Ora il mio nome durerà a lungo dopo che me ne sarò andato», afferma commosso Pierce, che si è ritirato nel 2014. «È un onore».
Esaminiamo più da vicino questa recente scoperta, la Cyerce di Pierce, una specie che popola le acque poco profonde di Tampa Bay e le barriere coralline nei pressi di San Pietroburgo. Appartiene al genere Cyerce che comprende 12 specie della famiglia Caliphyllidae, le quali mancano della capacità fotosintetica presente in altre specie. Tuttavia, è noto per i vivaci colori che adornano le sue grandi appendici dorsali, note come cerata, caratteristiche distintive di numerose specie di sacoglossi. La testa del Cyerce di Pierce presenta una tonalità grigio-violacea, ma ciò che sorprende ancor di più sono proprio le straordinarie appendici situate sulla schiena, che rendono questa specie assolutamente spettacolare.
La straordinaria caratteristica di queste creature risiede nella loro abilità di svolgere la fotosintesi clorofilliana, simile a quella delle piante. Ciò è reso possibile dalla loro singolare capacità di acquisire ed utilizzare efficacemente i cloroplasti contenuti nelle alghe di cui si nutrono. Pierce, era uno dei pochi scienziati al mondo che si è dedicato a comprendere questo fenomeno e spiega che alcune lumache possono sopravvivere fino a nove mesi senza mangiare, ma rimangono vive grazie alla fotosintesi svolta dai cloroplasti che esse hanno acquisito.
L'interesse in questa ricerca risiede nell'aspetto rivoluzionario che essa potrebbe avere in ambito medico e genetico. Pierce è convinto che se riuscissimo a comprendere il processo tramite il quale queste lumache mantengono la funzione biochimica dei cloroplasti, potremmo acquisire conoscenze cruciali per spostare con successo geni nel nucleo delle cellule. Questo potrebbe aprire la strada per il trattamento di malattie genetiche, compreso il cancro. In altre parole, le lumache di mare potrebbero detenere la chiave per risolvere importanti enigmi biologici e migliorare notevolmente la nostra comprensione del mondo cellulare.