Nel 2016 era solo un banco di sabbia in mezzo all’Oceano Indiano, circondata da 115 fantastiche isole, quelle dell’arcipelago delle Seychelles. Oggi, dopo otto anni di moti ondosi e sabbia stratificata, ha assunto lo status di isola vera e propria ed è diventata l’ultima nata di quelle costituiscono uno degli arcipelaghi più famosi al mondo, un paradiso terrestre di biodiversità e di bellezze naturali. Prendendo spunto dal nome di una gru da carico proveniente da una nave naufragata nelle vicinanze, è stata denominata Derrick’s Sandbank dalla Islands Development Company (IDC), costituita nell'aprile 1980 per creare una struttura che consentisse lo sviluppo dell'economia delle Seychelles.
La nuova formazione, ancora minuscola e ovviamente disabitata, è situata a circa 16 chilometri a sud-ovest dell'Isola Nord di Furquhar, e nel 2023 ha raggiunto la superficie di 7,8 ettari. Una crescita notevole, attestata dai dati raccolti dall’Island Conservation Society (ICS) che promuove, dal 2001, «la conservazione e il ripristino degli ecosistemi insulari delle Seychelles, lo sviluppo sostenibile delle isole e la consapevolezza della loro vulnerabilità e importanza vitale per la biodiversità del pianeta».
Dati che la società che oggi gestisce centri di conservazione in cinque isole delle Seychelles, ha raccolto grazie ad un attento monitoraggio della formazione sabbiosa utilizzando dispositivi GPS per misurare le dimensioni del banco di sabbia e registrando anche l'altezza delle piante e degli alberi presenti sulla nuova isola. «La documentazione della formazione di una nuova isola può fornire preziose informazioni per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico e alle misure di adattamento» ha infatti spiegato Gregory Berke, direttore per la conservazione e la scienza dell'ICS, sottolineando l'importanza di questa scoperta in un momento in cui i cambiamenti climatici stanno causando erosione costiera e innalzamento del livello del mare.
La minuscola isola, che dalla fine del 2019 si è trasformata da banco sabbioso in terraferma, giorno per giorno si sta trasformando in uno nuovo straordinario habitat per la fauna, ricchissima, delle Seychelles. Ha rapidamente attirato colonie di uccelli marini in riproduzione e, grazie all’assenza di predatori come ratti e gatti, ha fornito un ambiente ideale per la nidificazione di diverse specie di avifauna, tra cui le sterne di Bergius (Thalasseus bergii) e sterne nucanera (Sterna sumatrana).
Un elemento fondamentale, la loro presenza, perché contribuirà a rendere la sua sabbia più fertile e quindi a favorire lo sviluppo della vegetazione, contribuendo a solidificare la struttura dell'isola. Tanto che William McNeely, responsabile della conservazione dell'atollo di Farquhar, ha dichiarato che «sebbene sia difficile prevedere se l'isola rimarrà permanente, la crescita delle piante e altri processi potrebbero alla fine portare alla creazione di un'isola stabile e resistente all'erosione».
Derrick’s Sandbank si inserisce in un contesto naturale e faunistico eccezionale. Le 115 isole dell’arcipelago di Seychelles, infatti, rappresentano un prezioso ecosistema in cui spiccano, fra gli animali, il pappagallo nero di Praslin (Coracopsis barklyi), raro uccello eletto a simbolo nazionale dell'arcipelago, e la tartaruga gigante di Aldabra (Aldabrachelys gigantea), considerate le specie più rappresentative dell’arcipelago.
Un centinaio di tartarughe giganti di Aldabra in particolare vivono libere a North Island, diventata una sorta di santuario a cielo aperto. Si tratta dell’ultima specie di tartaruga rimasta in natura nell'Oceano Indiano, poiché altre specie di tartaruga si sono estinte a causa dell'eccessiva antropizzazione che ha portato con sé anche ratti, cani e gatti. Chissà se anche la nuova piccola isola un giorno accoglierà le tartarughe giganti delle Seychelles.