Le coste della Bassa California del Sud, in Messico, sono teatro del più triste tra gli avvistamenti possibili di cetacei: una megattera col dorso spezzato, quasi certamente in seguito alla collisione con una nave. Le immagini della balena che nuota con la colonna vertebrale gravemente deformata quasi all'altezza della coda, sono state catturate da un drone e, purtroppo, ci dicono che molto probabilmente questa lesione è destinata a risultare fatale.
Il triste incontro è avvenuto a dicembre 2023 ed è stato il fotografo subacqueo e videomaker Alexander Schmidt, di Apex Ocean Divers, a condividere le immagini della megattera che nuotava al largo di Cabo San Lucas, una località balneare situata sulla punta meridionale della penisola messicana della Bassa California. Schmidt ha condiviso poi le immagini con la Pacific Whale Foundation, un'organizzazione non-profit con sede alle Hawaii che si occupa di studiare e tutelare i cetacei.
Inizialmente, gli scienziati che hanno analizzato le immagini pensavano che la balena avvistata in Messico potesse essere Moon, un'altra megattera (Megaptera novaeangliae) che aveva nuotato per addirittura 4.800 chilometri dal Canada alle Hawaii con una lesione quasi identica. Tuttavia, un confronto più approfondito delle foto condotto da Stephanie Stack, biologa della Pacific Whale Foundation, ha poi confermato che si trattava di due individui differenti.
«Come nel caso di Moon, temo che questa sarà una ferita probabilmente fatale», ha dichiarato Stack. «Le balene sono creature estremamente resilienti, ma gravi lesioni come questa possono ridurre significativamente le loro possibilità di sopravvivenza in natura». Una "schiena" letteralmente spezzata causerebbe infatti parecchie difficoltà nel nuoto, influenzando così le capacità della megattera di migrare, nutrirsi o anche solo emergere per respirare e sfuggire dai predatori.
«Le megattere vivono con un budget energetico estremamente ridotto e una lesione che influisce sulla loro capacità di muoversi normalmente potrebbe avere conseguenze catastrofiche – ha aggiunto la biologa – Oltre alle sfide fisiche, una schiena spezzata è probabile che provochi anche enorme stress e dolore». Le origini certe di questa lesione restano sconosciute, tuttavia le collisioni con le navi rappresentano purtroppo una delle principali cause di morte per le balene e altri cetacei.
Secondo alcuni studi condotti dalla non-profit Friend of the Sea, si stima che ogni anno sono migliaia le balene uccise a causa di queste collisioni. Nel marzo 2023, una balenottera comune (Balaenoptera physalus) lunga 17 metri è stata avvistata mentre faticava a nuotare al largo delle coste della Spagna a causa della colonna vertebrale gravemente deformata. All'epoca si pensava fosse una deformazione innata, ma ora gli esperti ritengono che anche in quel caso sia stata una collisione con una nave.
Le collisioni con le navi rappresentano un serio problema anche lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, poiché diverse specie rare e minacciate frequentano queste acque. Proprio per questo, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha introdotto regolamentazioni più stringenti sulla velocità da tenere durante la navigazione, vietando alle imbarcazioni oltre i 20 metri di superare i 18,5 km/h in determinati periodi dell'anno.
Tuttavia, uno studio pubblicato recentemente su Frontiers in Marine Science suggerisce che ridurre la velocità potrebbe non bastare: rispettare i limiti avrebbe ridotto le morti delle balene solo del 25-30%. «Sappiamo che le collisioni con le navi sono una delle minacce più significative e diffuse che le balene affrontano oggi – ha concluso Stephanie Stack – Casi come questi sono tragici, ma speriamo che possano essere utilizzati per sensibilizzare e prevenire future morti».