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28 Dicembre 2022
10:50

Una fiaccolata per White, il cane ucciso per aver mangiato due galline

Le associazioni animaliste si incontreranno il 30 dicembre per ricordare White, il Maremmano ucciso trascinato da un'auto per aver mangiato due galline di un contadino.

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Le associazioni animaliste e zoofile si raccolgono per ricordare White. L’immagine del grande Maremmano trascinato da un’auto è ancora impressa nella mente di tanti. I volontari dei territori di Santa Cesarea Terme e di Minervino di Lecce hanno organizzato una fiaccolata per il 30 dicembre, l’appuntamento è stato fissato per le ore 15 in piazza San Nicola a Cocumola.

La mobilitazione fa seguito al terribile episodio avvenuto lo scorso 15 dicembre a Cerfignano, in Salento. Un uomo aveva ucciso un cane, reo, a suo dire, di aver aggredito due galline. La "punizione esemplare" era stata quella di legare l’animale con una corda trascinandolo fino alla morte con la sua automobile. Un fatto avvenuto, peraltro, alla luce del giorno su di una pubblica via. A dimostrazione di come l’atto rappresentasse un qualcosa di totalmente normale nella testa dell’individuo che lo ha commesso. Solo che su quella strada si trovava anche Dania Carelli, guardia zoofila delle Guardie per l’Ambiente, che, prontamente, aveva prima fermato l’uomo, poi chiamato le forze dell’ordine per identificarlo e denunciarlo.

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A distanza di pochi giorni da quell’episodio gli amanti degli animali hanno chiamato a raccolta tutti i salentini per ricordare il povero cane e provare a stimolare una diversa sensibilità anche da parte delle istituzioni: «Questo non è il Salento che conosciamo e vogliamo – spiega Dania Carelli a Kodami – Un gesto come questo non può restare impunito. Dobbiamo tutti insieme pretendere un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide gli animali ed un maggior controllo da parte di amministrazioni ed organi di vigilanza. Noi volontari siamo lasciati soli e spesso considerati un peso per le istituzioni».

Nei giorni successivi molte grandi associazioni si sono unite alle realtà locali e ai volontari che per primi si sono interessati alla vicenda. La Lav, per esempio, ha depositato una denuncia per uccisione di animale e si costituirà parte civile nel procedimento penale contro il responsabile: «Nell’ottica di rafforzare la richiesta di una riforma della legge 189/2004 per ottenere pene più severe e efficaci per chi maltratta e uccide animali – hanno scritto in una nota – intendiamo monitorare da vicino la vicenda. È da evitare che si ripeta un epilogo come quello del caso analogo di Irgoli, in provincia di Nuoro, dove un cane venne ucciso con le medesime modalità e l’imputato evitò la condanna chiedendo la messa alla prova. Questa modalità di estinzione del reato in cambio di servizi socialmente utili, infatti, fa passare un messaggio pericoloso riguardo alla gravità dei reati contro gli animali, che vengono declassati ad atti di lieve entità».

Un caso analogo è avvenuto a Casamassima, in provincia di Bari, dove un uomo è riuscito a usufruire della sospensione condizionale della pena pur essendo stato colto sul fatto dopo aver avvelenato due gatti.

pastore maremmano

Dall’altra parte anche l’amministrazione di Santa Cesarea Terme ha preso la sua posizione sull’episodio: «Ritengo necessario condannare questo triste e vergognoso atto, valutando al contempo di costituirmi parte civile – ha scritto in una nota il Sindaco Pasquale Bleve – colgo l’occasione per esprimere un doveroso ringraziamento verso le associazioni animaliste». Il primo cittadino ha poi precisato che, sebbene il fatto sia avvenuto nel territorio del suo comune, il responsabile è invece residente a Cocumola, altra frazione ma facente capo al Comune di Minervino di Lecce.

In questi giorni, però, qualcuno non ha mancato di far pervenire a chi sta provando a dare un segnale alla propria comunità il proprio segno di dissenso. I manifesti che pubblicizzavano l’evento, regolarmente affissi in città, sono stati strappati via da dove erano stati messi. «Nello stesso paese di questo personaggio sono stati rimossi i manifesti – scrive un altro volontario – La dimostrazione di come in questo paese non si sia ancora capita la gravità del gesto».

Nel frattempo Dania Carelli sta cercando una sistemazione anche per gli altri maremmani, della stessa famiglia di White, che vivono attualmente in un casolare abbandonato a poca distanza dal luogo dell’’accaduto. Abituati a vivere liberi in campagna non potranno restare in quei luoghi a lungo. Il rischio che anche loro facciano la stessa fine di White è purtroppo tutt’altro che remoto.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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