Le giraffe sono tra gli animali più iconici di tutto il continente africano, ciononostante questo non è bastato a tenerle lontane dal baratro dell'estinzione. Dal 2015 sono state infatti inserite nella categoria Vulnerabile della lista rossa delle specie in via di estinzione, tuttavia, le cose oggi sembrano andare decisamente meglio. Il loro numero, secondo un recente studio, sta finalmente aumentando in tutta l'Africa, e ora ci sono oltre 117.000 giraffe che vagano per le savane, circa il 20% in più rispetto a quante ne erano state stimante nel 2015.
Questi numeri vengono da un recente monitoraggio condotto in tutto il continente nero dalla Giraffe Conservation Foundation e i cui risultati sono stati recentemente pubblicati su Earth Systems and Environment. Finalmente una buona notizia per tutto il mondo della conservazione che dà nuove speranze per salvare dall'estinzione l'animale terrestre più alto del Pianeta.
Questi dati incoraggianti sono il frutto dei numerosi sforzi di conservazione messi in campo per tutelare la giraffe, ma anche merito di un monitoraggio più accurato e affidabile. I dati sono stati infatti raccolti negli ultimi anni in ben 21 Paesi da governi, ricercatori, organizzazioni ambientaliste e persino da comuni cittadini, che hanno così contribuito a fornire importanti segnalazioni che hanno aiutato a produrre stime più precise.
Storicamente tutte le giraffe africane sono state considerate un'unica specie (Giraffa camelopardalis), tuttavia, di recente studi più approfonditi sul DNA avevano permesso di individuare ben quattro specie distinte. Questa nuova classificazione tassonomica rischiava di complicare non poco il già preoccupate status di conservazione. Se l'intera popolazione di giraffe africane deve essere suddivisa in ben quattro specie significa che per ognuna di queste i numeri si riducono drasticamente e di conseguenza cambiano anche le esigenze conservazioniste.
Questo studio ha tenuto però conto di questa nuova classificazione e fortunatamente le stime restano ugualmente incoraggianti. Tre delle quattro "nuove" specie, infatti, sono aumentate considerevolmente: la giraffa settentrionale (Giraffa camelopardalis), quella Masai (G. tippelskirchi) e quella reticolata (G. reticulata). La quarta invece, la giraffa meridionale (G. giraffa), ha mantenuto invece numeri stabili.
Le giraffe settentrionali, le specie più minacciata, vive in popolazioni isolate tra l'Africa settentrionale, centrale e occidentale, soprattutto in Uganda e in parte del Kenya. Il nuovo studio stima che ci sono più di 5.900 esemplari di questa specie, un aumento significativo rispetto al 2015, quando ne erano state stimate 4.780. La seconda specie meno numerosa è la giraffa reticolata, la cui roccaforte si trova nel nord del Kenya. Gli scienziati stimano ne siano rimaste poco meno di 16.000 esemplari, quasi il doppio rispetto all'ultimo conteggio ufficiale.
Le giraffe Masai, che si trovano invece prevalentemente in Tanzania e nel sud del Kenya, hanno una popolazione stimata di 4.500 individui, un aumento di ben il 44% rispetto al 2015. La specie più diffusa e meno minacciata è invece la giraffa meridionale, presente soprattutto in Namibia, Botswana e Sudafrica. Il loro numero si aggira intorno ai 48.000 esemplari, più o meno gli stessi già calcolati nel 2015.
Nonostante queste stime positive l'attenzione deve però necessariamente restare alta. Seppur incoraggianti questi numeri sono ben lontani rispetto al milione di giraffe che vagavano in Africa nel 1700. Facendo un confronto con un altro dei mammiferi più iconici del continente africano, oggi c'è solo 1 giraffa ogni 3 o 4 elefanti. Le giraffe sono minacciate dal degrado e dalla frammentazione dell'habitat, dai cambiamenti climatici e dal bracconaggio. Tuttavia, questo nuovo studio fornisce finalmente un quadro più aggiornato e completo da cui partire per salvare uno degli animali più affascinanti ed evocativi di tutto il pianeta Terra.