Ancora una vittima della tauromachia in Spagna. Un uomo di 61 anni è morto in un ospedale di Valencia dopo essere stato incornato da un toro durante i tradizionali festeggiamenti del "bous al carrer", la corsa dei tori per strada che si è tenuta qualche giorno fa a Pobla de Farnals, nella Spagna orientale.
I giornali locali riportano che oltre all'uomo deceduto, un altro è rimasto ferito, colpito alle gambe: si tratta di uno degli innumerevoli incidenti che si verificano durante le corse dei tori, ancora purtroppo molto popolari – e consentite per legge – in Spagna, nonostante sempre più veementi proteste da parte di associazioni animaliste e cittadini i tentativi di diverse amministrazioni di prendere le distanze da queste manifestazioni, pericolose per l'uomo e crudeli verso gli animali.
I tori, nel corso di queste manifestazioni, vengono infatti lanciati in corse spesso suicida in mezzo a una folla di persone che li istigano, pungolano e aizzano per rendere la "sfida" ancora più "entusiasmante". E nella regione di Valencia il periodo che va da fine agosto a fine settembre è costellato di eventi di questo genere, che ogni anno provocano decine di ferite. Lo scorso anno un ragazzo di 24 anni è morto dopo essere stato ferito da un cosiddetto “toro embolado”, un’altra barbara usanza della corrida che prevede che, prima che l'animale venga liberato per le strade, sua appiccato il fuoco a due sfere sistemate sulle corna dell’animale.
Come detto, però, in Spagna la corrida resta una tradizione apparentemente irrinunciabile. La tauromachia viene considerata un’arte e un’espressione delle radici iberiche, che in estate soprattutto raggiunge la sua macabra espressione. A luglio per esempio, Pamplona è tornata a festeggiare San Firmino con una serie di corride anticipate dal tradizionale “encierro”, ovvero l’usanza che prevede che i tori vengano liberati all'interno di un percorso che, attraverso le strade della città, conduce all'arena. Una corsa guidata solitamente da un gruppo di buoi (che vengono pungolati con bastoni per farli procedere) e cui partecipano oltre ai tori, già sotto stress e spaventati, anche persone che si mettono alla prova cercando di farsi inseguire senza venire colpiti o incornati. Il tutto tra gli incitamenti della folla.
La corrida va inoltre in aperto contrasto con la decisione storica presa proprio dalla Spagna, che a inizio anno ha modificato il codice civile sancendo che gli animali sono a tutti gli effetti “esseri viventi dotati di sensibilità". Eppure, oltre a consentire ancora corride e corse dei tori, la Spagna a febbraio dello scorso anno ha addirittura approvato una proposta che consente ai giovani beneficiari del Bonus Cultura di utilizzarlo per assistere alla corrida. A stabilirlo la Corte Suprema spagnola, accogliendo il ricorso che la Fundación del Toro de Lidia aveva presentato contro il Ministero della Cultura dopo la decisione di escludere gli spettacoli di tauromachia dalla lista di quelli inclusi nel programma.