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19 Gennaio 2024
17:55

Un tempo le cicale erano silenziose: non erano in grado di cantare come le specie moderne

Confrontando le cicale moderne e quelle risalenti al mesozoico, i paleontologi hanno scoperto che per gran parte della loro esistenza questi insetti erano molto silenziosi e non erano in grado di cantare come le specie moderne.

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Un gruppo di paleontologi, formato da diversi esperti dell'Accademia cinese delle scienze (NIGPAS) ha appena pubblicato un nuovo studio sulla evoluzione delle cicale, tra i pochi insetti il cui albero evolutivo è ancora abbastanza misterioso. Effettuando un confronto fra le cicale moderne e quelle risalenti al mesozoico, i paleontologi hanno scoperto che per gran parte della loro esistenza questi insetti erano molto silenziosi, non essendo in grado di cantare come le specie moderne.

Il loro canto, utile per attrarre le femmine, era infatti molto più flebile di adesso e fino al Cretaceo medio le notti estive non erano contrassegnate dai loro messaggi amorosi. All'epoca erano d'altronde molto poche le specie di insetti in grado di utilizzare le proprie vocalizzazione per attrarre le femmine, durante la stagione degli amori, e il corteggiamento avveniva principalmente con i movimenti e gli odori.

Le cicale appartengono alla superfamiglia Cicadoidea e sono note per il loro particolare canto estivo e per le capacità nello scavare tunnel sotterranei in cui si rifugiano durante l'inverno. Non sono invece molto chiari i passaggi che hanno permesso ai loro antenati di assumere le forme e i comportamenti moderni. Per affrontare questo problema, gli autori dello studio – Jiang Hui, Wang Bo e Zhang Haichun dell'Istituto di geologia e paleontologia di Nanchino – hanno pensato di partire dall'analisi morfologica delle cicale più antiche, che vissero durante il Triassico 252 milioni di anni fa.

Prendendo queste specie come riferimento e sapendo che l'evoluzione ha condotto l'intero gruppo ad assumere le forme attualmente presenti sulla Terra, i paleontologi cinesi hanno cominciato così a confrontare i reperti per ricreare una scala filogenetica delle cicale, che colleghi "le estremità opposte" del loro ramo della vita.

Così facendo, lo studio pubblicato su Nature Communications non è stato solo in grado di determinare la giusta sequenza evolutiva fra le specie fossili,  ma ha permesso anche di scoprire che i Cicadoidea mesozoici includono cicadoidi a stelo, tettigarctidi a stelo e cicadidi, tre gruppi molto diversi tra di loro.

Grazie a questi risultati, ora gli scienziati sanno che alcune cicale precedentemente classificati come Tettigarctidae potrebbero essere filogeneticamente più simili alle forme moderne che a quelle che erano dominanti durante il Mesozoico. Tra gli elementi morfologici più importanti che sono stati analizzati ci sono i timballi, delle lamine poste sull'addome che consentono a questi insetti di cantare. I timballi sono fondamentali per riconoscere le specie e per questo sono state particolarmente studiate, per permettere agli autori di riconoscere le differenti fasi evolutive del loro sviluppo.

«Questo studio è anche il primo che riesce a identificare le strutture timpanali nei fossili di Cicadoidea – ha chiarito Wang Bo, durante una conferenza aperta al pubblico – aprendo nuove possibilità di studio dei vecchi reperti».

Cosa ha spinto tuttavia le cicale ad introdurre il canto, per attrarre le femmine? «Probabilmente è stata la competizione fra i maschi» hanno spiegato i ricercatori, visto che il canto è uno dei comportamenti più utilizzati in natura per abbassare i livelli di competizione fisica fra i pretendenti. Lottare fisicamente per ottenere l'apprezzamento delle femmine non è sempre infatti il metodo migliore per ottenere il diritto di riprodursi. Lottando con altri maschi c'è sempre il rischio di ferirsi o di attrarre potenziali predatori, mentre il canto è un modo più sottile per conquistare l'attenzione delle femmine.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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