In natura tutte le specie viventi sono collegate tra loro e non si spreca letteralmente nulla, neppure la cacca, fonte di nutrimento indispensabile per molti animali. E così un gruppo di ricercatori si è chiesto: ma un singolo elefante, quanti scarabei stercorari può sfamare con le sue feci? Ne è uscito fuori così uno studio molto dettagliato, che è arrivato a una risposta a dir poco sorprendente. Le feci prodotte da un singolo elefante in un solo giorno possono sfamare più di due milioni di scarabei.
I risultati, pubblicati sulla rivista The Science of Nature, sono il prodotto di uno studio effettuato 20 anni fa dall'entomologo Frank Krell e dall'ecologa, nonché sua moglie, Sylvia Krell-Westerwalbesloh nella regione di Laikipia, nel Kenya centrale. Qui le savane africane sono un vero e proprio paradiso per gli scarabei stercorari e chiunque si sia mai trovato a dover fare i proprio bisogni dietro a un cespuglio in queste praterie, saprà che persino i rifiuti umani possono sparire in meno di mezz'ora grazie al lavoro di questi instancabili insetti.
In realtà, i due ricercatori volevano quantificare il numero di scarabei presenti nella regione, ma perché non farlo con ciò che di più prezioso possono trovare nella savana questi insetti? Gli escrementi di elefante sono abbondanti, facili da trovare, e possono essere visti facilmente a distanza persino lungo le strade. E così, i ricercatori hanno raccolto due "boli" di feci di elefante africano, esponendone uno alla luce del giorno e l'altro a quella della notte, posizionandoli semplicemente su un terreno spoglio.
Dopo appena mezza giornata, hanno raccolto ciò che restava delle fece, estraendo tutti gli scarabei stercorari che le avevano colonizzate utilizzando un metodo conosciuto come "floating method": in pratica, si getta il letame in un secchio d'acqua e, mentre le feci affondano, gli scarabei risalgono in superficie. Il bolo diurno conteneva poco più di 3.300 scarabei, tuttavia quello lasciato a terra durante la notte, ormai irriconoscibile, ne ospitava addirittura ben 13.399. Krell-Westerwalbesloh li ha contati singolarmente tutti, uno a uno, dimostrando una resistenza impressionante persino per un'ecologa.
I calcoli successivi sono stati quindi molto semplici: se 1 kg di cacca di elefante può ospitare oltre 13.000 scarabei e considerando che un elefante adulto deposita ogni giorno circa 160 kg di feci, si può concludere che un singolo pachiderma può sostenere oltre 2 milioni di scarabei stercorari ogni giorno. E allargando il raggio d'azione, e sapendo che la regione ospita circa 5.000-7.500 elefanti, è possibile quindi stimare anche il numero di scarabei totali, che arriverebbe così a 14 miliardi. Perlomeno in teoria e senza tenere in considerazione tutte le altre variabili, naturalmente.
Cosa succederebbe, quindi, se gli elefanti scomparissero? Sicuramente molti scarabei troverebbero altre fonti di cibo, ma la quantità di letame necessaria a sostenere 14 miliardi di scarabei cesserebbe certamente di esistere. L'estinzione del più grande mammifero terrestre del pianeta avrebbe quindi inevitabilmente effetti devastanti anche su miliardi di piccoli animali che dipendono da lui. Questo studio quindi, per quanto curioso, ci offre uno sguardo molto più ampio e concreto su come le forme di vita dipendano necessariamente dall'esistenza di altre.
Sottolinea inoltre ancora una volta l'importanza ecologica degli elefanti per l'intero ecosistema delle savane africane. Questi ingegneri ambientali, non solo sono in grado di plasmare la vegetazione e il paesaggio naturale intorno a loro, ma sostengono anche tanti piccoli e instancabili lavoratori come gli scarabei stercorari, il cui destino è strettamente intrecciato a quello dei giganti della Terra. Come del resto accade per tutti i piccoli e gradi nodi che formano l'intricata rete della biodiversità del nostro pianeta, esseri umani inclusi.