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7 Settembre 2024
14:00

Un santuario per salvare le lucertole delle isole Eolie

Per combattere l'estinzione della lucertola nera delle Isole Eolie (Podarcis raffonei) è stato inaugurato un programma volto a creare un Santuario che ne garantirà la sopravvivenza.

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(Raffonei, Capo Grosso, Leonardo, Rannocchi)

che garantirà la sopravvivenza della specie nell'arcipelago siciliano. In questi giorni i ricercatori coinvolti nel progetto Life Eolizard, co-finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, hanno analizzato diverse centinaia di lucertole e alcune di queste sono state prelevate per diventare gli individui fondatori del programma di reintroduzione.

Dopo un anno di preparativi sono iniziate le azioni sul campo per la salvaguardia e il recupero della lucertola delle Eolie. I ricercatori dell’Università degli Studi di Roma Tre, dell’Università degli Studi dell’Aquila e del Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR hanno dato avvio alle attività di LIFE EOLIZARD.

Il progetto mira a tutelare la lucertola endemica delle Eolie, Podarcis raffonei, uno dei rettili a più alto rischio d'estinzione d'Europa. In cinque anni, il progetto si propone di contrastare le minacce alla sua conservazione e di istituire un Santuario per garantire la sua sopravvivenza nel lungo termine.

Ad oggi, la lucertola delle Eolie, un tempo verosimilmente distribuita su tutte le isole Eolie, sopravvive in tre isolotti di ridottissime dimensioni, Strombolicchio, La Canna, Scoglio Faraglione e sul piccolo promontorio di Capo Grosso, nell'isola di Vulcano. Proprio in queste due ultime località, mercoledì 28 agosto, il team ha analizzato diverse centinaia di lucertole, da entrambi i siti, e alcune di queste sono state prelevate per diventare gli individui fondatori del programma di reintroduzione.

Dopo un periodo di quarantena in cui le lucertole saranno sottoposte a un approfondito screening sanitario, verranno trasferite presso il Bioparco di Roma. Tramite analisi genomiche, i ricercatori selezioneranno i migliori riproduttori per garantire la massima variabilità genetica delle nuove popolazioni che saranno reintrodotte nel Santuario.

«Lo studio della lucertola delle Eolie non inizia con Life Eolizard, ma oltre dieci anni fa, quando è cominciato il monitoraggio della più importante popolazione di Podarcis raffonei sul promontorio di Capo Grosso a Vulcano», ha dichiarato Daniele Salvi, professore presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Paradossalmente questa popolazione era ed è considerata estinta da un esperto locale.

La riproduzione dei fondatori avrà luogo presso i centri di “captive breeding” del Bioparco di Roma e di Malfa, a Salina, appositamente realizzati dal progetto. Parallelamente, un altro team di ricercatori ha avviato le attività di traslocazione di Podarcis siculus dagli isolotti di Lisca Bianca e Bottaro a Panarea, con l’installazione delle trappole per la cattura degli individui da trasferire. Questa specie, introdotta dall’uomo in gran parte delle isole e isolotti dell’arcipelago, è considerata la principale causa della rarefazione della lucertola delle Eolie attraverso fenomeni di competizione e ibridazione.

La rimozione di Podarcis siculus da Lisca Bianca e Bottaro permetterà la reintroduzione di Podarcis raffonei e la creazione del suo Santuario. L’inizio delle attività è stato anche rappresentato simbolicamente dal varo dell’imbarcazione di progetto che accompagnerà i ricercatori negli anni a venire.

«l monitoraggio continuo delle popolazioni ci ha permesso di ottenere le prime stime affidabili sulla loro numerosità e di seguirne i trend demografici che sono cruciali per valutarne lo stato di conservazione – ha affermato Leonardo Vignoli professore presso l’Università degli Studi Roma Tre e responsabile del progetto LIFE EOLIZARD – Ci aspettano ancora 3 anni di intenso e duro lavoro per arrivare finalmente alla costituzione di un Santuario per la lucertola delle Eolie».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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