Un raro esemplare di allocco degli Urali è stato liberato nella riserva naturale regionale del Lago di Cornino grazie al lavoro dell'Università di Udine. L'uccello era stato investito da un veicolo a febbraio nel comune di Tarcento ma fortunatamente era stato soccorso e trasportato al Centro di ricerca e coordinamento per il Recupero della fauna selvatica all’interno dell’Azienda agraria Antonio Servadei del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’ateneo friulano, grazie all’attività di coordinamento svolta dalla Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche.
Gli esperti hanno visitato e sottoposto ad accurati accertamenti l’animale, che si presentava sofferente ed iporeattivo, per verificare la presenza di fratture o altre lesioni traumatiche gravi. Fortunatamente non sono stati necessari particolari interventi.
Nel periodo di riabilitazione nella struttura universitaria il rapace ha riacquistato le sue condizioni e, dopo una settimana e accurati accertamenti negli appositi tunnel di volo da 30 metri utilizzati per rafforzare la muscolatura degli animali in degenza, è stato pronto per essere rimesso in natura, non prima di essere inanellato dall'ornitologo Luigi Taiariol dell'ISPRA. Infine, lo hanno così liberato nella riserva del lago di Cornino, dove questa specie è già presente.
Secondo gli esperti la popolazione friulana di allocco degli Urali è molto aumentato lo scorso anno a causa dell’esplosione dei micromammiferi di cui si nutrono, a causa di un raro fenomeno chiamato “pasciona del faggio", un'annata di fruttificazione eccezionale di questo albero. Grazie ad una massiccia produzione di fagiole, i frutti del faggio, il sottobosco si ricopre di cibo disponibile per roditori ed altri piccoli vertebrati, che possono banchettare tra il fogliame caduto. A loro volta però gli allocchi traggono beneficio dall'aumentata disponibilità di prede.
Il maggior numero di pulli però ha portato a un numero crescente di uccelli “inesperti”, vittime preferenziali di investimenti stradali e impatti con vetrate.
L’allocco degli Urali (Strix uralensis), è un grosso rapace notturno, il secondo per dimensioni presente nel nostro Paese dopo il gufo reale, anche se molto raro e segnalato solo nelle regioni del Nord Est. È infatti presente in maniera stabile solo in Friuli Venezia Giulia con una decina di aree di nidificazione monitorate ogni anno dagli esperti.
Il suo nome si riferisce ai Monti Urali della Russia dove è stato raccolto l'esemplare tipo. Tuttavia, questa specie ha una distribuzione estremamente ampia: dall'estremo ovest della Scandinavia alle montagne dell'Europa orientale e sporadicamente, dell'Europa centrale, attraversando la Russia fino all'estremo oriente e tutto il Giappone.