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24 Giugno 2022
16:40

Un radar che sfrutta i suoni emessi dagli animali marini per non far spiaggiare le balene

I tecnici della DARPA hanno creato un radar capace di utilizzare i suoni emessi fagli animali marini che non recare danno agli organismi oceanici e identificare qualsiasi tipo di sottomarino.

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I tecnici della DARPA, l'agenzia governativa del Dipartimento della Difesa statunitense che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare, hanno creato un radar capace di utilizzare i suoni naturali marini che non recare danno agli organismi oceanici e identificare qualsiasi tipo di sottomarino.

Il motivo principale per cui hanno deciso di sviluppare un sonar di questo tipo è principalmente l'effetto sugli animali: i sonar militare tradizionali possono avere gravi effetti su alcuni animali oceanici. Si pensa che il sonar di navi e sottomarini, infatti, sia uno dei fattori che contribuiscono allo spiaggiamento delle balene. Questi grandi cetacei confondono i segnali acustici dei sonar con quelli dei propri simili e la confusione delle informazioni acustiche fa si che si arenino sulla riva.

Più in particolare, le frequenze emesse dagli strumenti sono insopportabili per questi animali e molti, per allontanarsi il prima possibile dalla fonte del disturbo, nuotano fino alla spiaggia o verso la superficie molto più rapidamente. Questo li espone alla letale malattia da decompressione che consiste nella formazione di bolle di azoto nel sangue che possono portare a emorragie e a gravissimi danni agli organi, fino alla morte.

Questa nuova tecnologia è stata studiata dagli scienziati della Raytheon Technologies, multinazionale che si occupa di sviluppare novità nell'ambito di aerospazio e difesa e sarebbe in grado di rilevare gli echi prodotti da una creatura marina che si riflettono su un veicolo sott'acqua. In parole povere funzionerebbe come un sonar tradizionale, ovvero una tecnica che utilizza la propagazione del suono sott'acqua per la navigazione, comunicazione o per rilevare la presenza e la posizione di sottomarini o oggetti sotto il livello del mare.

A differenza della tecnologia tradizionale, però, questo particolare sonar sfrutta i suoni emessi dagli animali sottomarini. Questi viaggiano fino a un oggetto immerso in acqua, come un sottomarino ad esempio, e una volta raggiunto si riflettono su di esso, rivelando la sua posizione e non recando danno a nessun animale marino.

Per questo motivo sviluppare una simile tecnologia potrebbe significare la salvezza di numerose creature marine. Rivelando i sottomarini grazie al suono naturale piuttosto che emettendo impulsi dai sonar, infatti, si ridurrebbe quasi a zero l'impatto dell'uomo sulle creature marine.

Il progetto prende il nome di Persistent Aquatic Living Sensors (Pals) e andrebbe a sostituire o coadiuvare l'attuale utilizzo delle boe sonar che funzionano solo per poche ore e su una piccola area a causa della durata limitata della batteria. Il sistema Pals potrebbe invece coprire un'ampia regione per mesi fornendo una grande quantità di dati e un monitoraggio costante delle coste e dei canali sottomarini.

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