Lo hanno visto aggirarsi sulla pista dell’aeroporto di Wellington, in Nuova Zelanda: un pulcino di pinguino minore blu (Eudyptula minor), specie nativa del Paese e a rischio estinzione a causa del declino della popolazione. Fortunatamente per lui, nonostante le ridottissime dimensioni – da adulto non supera i 25 centimetri di altezza e il chilogrammo di peso – è stato notato dal pilota di un aereo che stava per decollare, che ha fermato il velivolo, ha avvisato la torre di controllo e ha consentito al personale dell’aeroporto di recuperarlo.
La storia è stata raccontata direttamente dallo staff dell’aeroporto neozelandese, che ha anche postato una foto del pulcino, al sicuro dentro una scatola di cartone. L’attesa non è stata breve e i passeggeri non l’hanno gradita particolarmente, soprattutto perché non hanno inizialmente capito che costa stesse accadendo, ma fortunatamente tutto si è concluso per il meglio.
«Il pilota e i passeggeri hanno aspettato pazientemente mentre il personale correva fuori per recuperare l’insolito visitatore – hanno spiegato dall’aeroporto – i nostri termometri sulla pista in quel momento segnalavano 50 gradi, quindi non c’è da meravigliarsi che non fossero contenti. Abbiamo portato il nostro piccolo amico allo zoo di Wellington per le visite di rito, e abbiamo reso le nostre recinzioni a prova di pinguino per tenere i piccoli pinguini fuori dai guai in futuro».
Il pinguino blu minore, noto anche con il nome di kororā, sino a qualche decennio fa era molto comune in Nuova Zelanda, ma a causa del disturbo antropico la maggior parte della popolazione si è spostata su isole al largo. Il numero di esemplari è purtroppo in calo, così come il loro areale, complice la presenza dei predatori: la più grande minaccia per questi pinguini sono i cani, insieme con gatti, furetti ed ermellini. Un’altra minaccia sono poi le auto, perché numerosi pinguini vengono purtroppo investiti dalle auto lungo le strade costiere, e ancora le barche o le reti.
Gli uccelli adulti tra maggio e giugno raggiungono le coste per preparare i nidi. Possono allontanarsi fino a 1,5 km dal mare e arrampicarsi per 300 metri per trovare il sito perfetto per il nido, solitamente tane sotterranee, sotto la vegetazione, nelle fessure, tra le rocce o nelle grotte. Da quando l’uomo è arrivato sulla scena costiera, i piccoli pinguini hanno iniziato a nidificare anche sotto le case e le rimesse delle barche, nei tubi dell’acqua piovana e nelle cataste di legname.
Si tratta di una specie protetta dal Wildlife Act e amministrato dal Department of Conservation della Nuoza Zelanda, che ha recintato gran parte delle aree costiere per ricavare zone in cui i pinguini possono nidificare e ha condotto un progetto di ricerca nell'ambito del programma di monitoraggio e reporting delle riserve marine nazionali per raccogliere quante più informazioni utili a tutelare la specie.