Una nottola gigante, il pipistrello più grande ma meno studiato d'Europa, ha appena stabilito il nuovo record per la migrazione autunnale più lunga mai registrata per questi mammiferi volanti. Partendo a fine estate dalla Russia e attraversando mezza Europa, un maschio dotato di dispositivo di tracciamento GPS, ha volato fino alle regioni settentrionali italiane coprendo in linea retta una distanza di ben 2.515 km. I risultati dello studio che hanno permesso di calcolare questo nuovo primato sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Doklady Biological Sciences.
Non tutti lo sanno, ma molti pipistrelli – proprio come fanno gli uccelli – compiono regolari migrazioni in massa tra i territori primaverili-estivi (dove si riproducono) e quelli autunnali-invernali più miti a sud (dove invece trascorrono l'inverno). Tuttavia, a differenza degli uccelli, si sa ancora poco o nulla su come funziona la migrazione dei chirotteri, su come facciano a orientarsi o anche – più semplicemente – dove vanno in inverno la maggior parte delle specie pipistrelli. Ciò accade per diverse ragione, tra cui le enormi difficoltà nello studio di questi mammiferi.
La quasi totalità dei pipistrelli è infatti attiva esclusivamente di notte e possiede dimensioni parecchio ridotte, due fattori che hanno sempre reso estremamente complicato osservare e seguire questi animali, anche attraverso le marcature con anelli identificativi o con dispositivi di tracciamento GPS, troppo invasivi o pesanti da applicare sui piccoli mammiferi. Per provare quindi a colmare alcune di queste lacune, un gruppo di ricercatori russi ha catturato e marcato nel parco nazionale della Meščëra, a circa 120 km da mosca, tre nottole giganti.
La nottola gigante (Nyctalus lasiopterus) è il pipistrello più grande e misterioso d'Europa e può raggiungere un'apertura alare anche di ben 46 cm. È talmente grande che può persino cacciare e catturare in volo piccoli uccelli, ma è purtroppo anche tra le specie più minacciate e a rischio estinzione d'Europa. Per capire quindi qualcosa in più su questa specie, nel settembre 2020 e 2021 i ricercatori hanno catturato e marcato con dispositivo GPS due femmine e un maschio, con l'intento di provare a seguire dove e come si sarebbero spostati per trascorrere l'inverno.
Ed è stato proprio il giovane maschio nato pochi mesi prima ed etichettato col numero 53 a sorprendere gli scienziati e a stabilire questo nuovo record per la migrazione più lunga, detenuto fino a oggi da un piccolo pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii), che sempre partendo dalla Russia è arrivato nelle Alpi francesi coprendo una distanza in linea retta di 2.486 km. Partendo dalla Russia il 28 settembre 2021, la nottola ha invece percorso in linea d'aria ben 2.515 km, seguendo un tracciato di volo di addirittura 3.360 km totali prima che il dispositivo smettesse di funzionare 18 giorni dopo in Italia settentrionale, più o meno a 100 km dal confine con la Francia, dopo aver attraversato montagne e città tra Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Slovenia.
Tutti e tre gli individui migravano solo di notte e quasi ogni giorno, coprendo mediamente una distanza di circa 155 km al giorno. Sempre lo stesso giovane maschio però, in una sola notte di viaggio è riuscito a volare anche per la distanza massima di ben 445 km. Gli stessi autori, tuttavia, ci tengono a precisare che questo record copre esclusivamente il periodo di funzionamento del dispositivo GPS e che non sappiamo se il maschio (o anche le altre due femmine) abbiano poi continuato i loro viaggio volando su distanze ancora maggiori di quelle rilevate.
I ogni caso, questo studio fornisce nuovi importanti informazioni sulla biologia e l'ecologia di questa specie così poco conosciuta e più in generale sulla migrazione dei chirotteri. Anche perché un altro interessante dato emerso dal monitoraggio di queste tre nottole, riguarda in particolare il sistema con cui questi mammiferi notturni durante le loro lunghe migrazione. La femmina etichettata col numero 51, infatti, poco dopo esser partita dalla Russia ha infatti deviato in maniera anomala il suo percorso quando ha lasciato un'area ricca di minerali ferrosi conosciuta come anomalia magnetica di Kursk.
Scoperta per la prima volta nel 1733, si tratta della più grande anomalia magnetica della Terra che – secondo gli autori – potrebbe aver in qualche modo interferito con la bussola biologica usata dalla femmina per orientarsi, spingendola così fuori rotta e verso nord prima che riuscisse a "ricalibrare" il suo sistema di navigazione e a ritrovare la strada giusta verso sud-ovest una volta allontanatasi abbastanza dall'anomalia magnetica di Kursk.
A poco a poco gli scienziati e i ricercatori stanno quindi iniziando a svelare uno dei fenomeni naturali rimasti più lungo avvolti nel mistero, ovvero la migrazione dei pipistrelli. E considerando che in Europa verrano costruiti sempre più parchi eolici – purtroppo noti per causare ogni anno migliaia di morti tra i pipistrelli e non solo – comprendere le rotte e le modalità migratorie di questi mammiferi notturni sarà fondamentale per pianificare al meglio l'espansione dell'eolico, riducendo così al minimo l'impatto su questi preziosi e minacciati viaggiatori.