Un piccolo uccello asiatico comunica con i gesti delle ali per dire “dopo di te”

Un piccolo uccello asiatico, la cinciallegra giapponese, utilizza i movimenti rapidi delle ali come un gesto per dire al proprio partner di entrare per primo nel nido. Quando una coppia arriva con del cibo nel becco, sia il maschio che la femmina aspettano fuori su un ramo. Uno dei due spesso agita in maniera rapida le ali, apparentemente indicando all'altro di entrare per primo con un gesto che, secondo i ricercatori, racchiude il messaggio "dopo di te". Questo studio condotto dall'Università di Tokyo e pubblicato su Current Biology, sfida molte le nostre convinzioni sulla comunicazione non verbale negli altri animali.

Il gesto più celebre al mondo è sicuramente l'italianissima mano "a pigna", universalmente nota per indicare "Ma che dici?" oppure "Ma che vuoi?". Ma pollici all'insù, saluti con la mano e dita per indicare un oggetto o qualcuno, sono una parte ormai fissa del nostro modo di comunicare con gli altri. Questi e altri gesti sono stati a lungo considerati una prerogativa esclusivamente umana, almeno fino a quando non sono stati studianti anche nei nostri cugini più stretti, come scimpanzé e bonobo, che fanno largo utilizzo dei gesti e della comunicazione non verbale.

Negli ultimi anni, ulteriori studi su altri animali, per esempio con i corvi o con i pesci, hanno poi dimostrato che gesti semplici chiamati deittici, come indicare un oggetto o un altro individuo, sono in realtà molto più diffusi di quanto credevamo in passato. Tuttavia, i gesti simbolici, come mettersi l'indice sulle labbra per chiedere silenzio o allargare un braccio per indicare a qualcuno di entrare in casa, richiedono abilità cognitive estremamente più complesse e non c'erano prove definitive che dimostrassero l'esistenza di tali capacità negli animali oltre a noi esseri umani.

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Il ricercatore Toshitaka Suzuki, che studia da anni la comunicazione e il linguaggio animale, è rimasto quindi parecchio sorpreso nel trovare evidenze chiare dell'uso di gesti simbolici da parte di un piccolo uccello molto comune, la cinciallegra giapponese o orientale (Parus minor). Questa specie, che sostituisce ecologicamente la nostra comune cinciallegra (P. major) nell'Asia orientale, sembra invece utilizzare proprio dei gesti con le ali per la comunicazione all'interno della coppia durante la nidificazione.

In primavera, le cinciallegre giapponesi formano coppie riproduttive monogame e costruiscono il loro nido all'interno di una cavità di un albero o in una cassetta nido. Suzuki e Norimasa Sugita, sempre dell'Università di Tokyo, studiano da molti anni questa specie e le sue complesse vocalizzazioni e hanno quindi monitorato e seguito otto coppie alle prese con i loro piccoli. Hanno fin da subito notato che i genitori entravano nel nido sempre uno alla volta e osservando più attentamente il loro comportamento, hanno poi visto qualcosa di molto insolito.

Quando il maschio e la femmina arrivavano nei pressi del nido con un bruco nel becco, gli uccelli spesso si posavano prima un posatoio vicino e poi uno di loro agitava le ali rivolgendosi l'altro. Analizzando più nel dettaglio oltre 320 visite di coppia al nido, i ricercatori hanno visto che quando uno dei due agitava le ali l'altro entrava quasi sempre per primo nel nido. Quel gesto determinava chiaramente l'ordine di ingresso, un messaggio molto simile a i gesti di precedenza tipici della comunicazione umana e che i ricercatori hanno tradotto con "dopo di te".

I ricercatori ritengono che questo comportamento soddisfi tutti i criteri per essere classificato come un vero e proprio gesto simbolico, perché si verificava solo in presenza del partner, si interrompeva dopo che il compagno era entrato nel nido e lo incoraggiava a fare qualcosa senza alcun contatto fisico. Per di più, i ricercatori hanno anche notato che il gesto "dopo di te" era chiaramente rivolto al proprio partner e non verso il nido, quindi non serviva a indicare l'ingresso o qualcosa di tangibile come nei più semplici gesti deiettici.

Un altro elemento interessante riguarda invece la frequenza con cui maschi e femmine concedevano "gentilmente" la precedenza. Il gesto era infatti eseguito più spesso dalle femmine ed erano perciò i maschi a entrare quasi sempre per primi, a prescindere da chi fosse arrivato per primo al nido. In conclusione, secondo gli autori questo studio spalanca le porte per ulteriori ricerche sulla gestualità e la comunicazione non verbale negli altri animali e in particolare negli uccelli che, proprio come noi umani, grazie al bipedismo e alle "mani" libere possono più facilmente sviluppare la comunicazione a gesti.