Pesa poco più di una noce e può entrare per intero all'interno del palmo di una mano, ma ha stabilito il nuovo record per la migrazione più lunga per un pipistrello volando per almeno 2.486 km dalla Russia alle Alpi francesi. Si tratta di un piccolo pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii), una specie comune anche qui in Italia. Questo nuovo volo da record batte di 260 km il precedente, stabilito da una femmina della stessa specie che aveva viaggiato dalla Lettonia alla Spagna, finendo purtroppo per essere uccisa da un gatto.
Anche in questa caso si tratta di una femmina che era stata inanellata, proprio come si fa con gli uccelli, nel luglio del 2009 dai ricercatori della Riserva della biosfera di Darwin, nell'oblast' di Vologda, in Russia. In appena 63 giorni di viaggio, dopo aver volato attraverso l'Europa, il pipistrello è stato poi trovato morto a Lully, un piccolo comune vicino alle Alpi francesi. Tra l'altro, poiché 2.486 km è la distanza lineare tra il luogo in cui il pipistrello è stato marcato e Lully, la sua migrazione sarà stata certamente molto più lunga.
Questo nuovo record, pubblicato sulla rivista Mammalia, aggiunge un nuovo importante tassello per lo studio e la comprensione delle migrazioni dei chirotteri, ancora avvolte per buona partenel mistero. Infatti sebbene i ricercatori seguano da tempo i lunghi viaggi migratori dei pipistrelli, si sa ancora molto poco sulle distanze, le rotte e le capacità di volo sulla distanza di questi piccoli mammiferi.
Gli studiosi erano infatti convinti che i pipistrelli russi migrassero al massimo verso i paesi dell'Europa dell'est, di certo non fino alla Francia, per cui sono rimasti molto sorpresi quando hanno ricevuto la notizia del ritrovamento. In Europa sono infatti rarissimi i casi di pipistrelli in grado di compiere oltre 1000 km e persino nelle zone tropica, dove le migrazioni di chirotteri sono ben note e decisamente più imponenti, raramente vengono superati i 2000 km.
Gli autori credono che il pipistrello possa aver viaggiato seguendo la costa del Mar Baltico, visto che molto spesso altri pipistrelli sono stati osservati in quelle aree durante la stagione migratoria. Se fosse vero, il piccolo pipistrello di Nathusius potrebbe aver viaggiato addirittura per oltre 3.000 km. I motivi di questo incredibile viaggio non sono però ancora del tutto chiari: secondo gli studiosi potrebbe semplicemente essersi perso durante la sua abituale rotta, d'altro canto le migrazioni così lunghe potrebbero essere molto più comuni di quanto si pensasse in precedenza.
Proprio per questo i ricercatori sperano di marcare sempre più pipistrelli – e magari utilizzare anche dispositivi GPS per le specie più grandi – per ottenere così sempre più informazioni e svelare finalmente le rotte migratorie e i segreti sull'orientamento dei chirotteri durante la migrazione. L'interesse per lo studio delle migrazioni dei pipistrelli, grazie anche all'avanzamento delle tecnologie, è infatti notevolmente cresciuto negli ultimi anni, ma c'è ancora molto lavoro da fare.
E considerando che in Europa verrano costruiti sempre più parchi eolici – purtroppo noti per causare ogni anno centinaia di morti tra i pipistrelli e non solo – comprendere le rotte migratorie di questi mammiferi notturni sarà fondamentale per pianificare al meglio l'espansione dell'eolico, riducendo così al minimo l'impatto su questi piccoli grandi viaggiatori.
Ma vi siete mai chiesti come avviene la marcatura individuale attraverso la tecnica dell'inanellamento? Negli uccelli, dove è nata, viene svolta in modo simile a quanto accade per i chirotteri e potete scoprirla grazie al nostro video che racconta il progetto Ali Flegree, dove i ricercatori seguono e studiano la migrazione dell'avifauna sulle sponde del Lago Fusaro, in Campania.