Un giovane pullo di airone cenerino è stato soccorso dagli operatori della Protezione Civile di Vignate, in provincia di Milano. Il piccolo volatile era stato ritrovato sabato, dopo che è caduto involontariamente dal nido materno. Un evento che può capitare in natura ma che generalmente segna anche il destino dei giovani esemplari che difficilmente da soli hanno possibilità di sopravvivere. La notizia è stata diffusa sulla pagina Facebook di ENPA Milano che conclude così: «Questo piccolo airone è stato davvero fortunato e, una volta soccorso dalla Protezione Civile, è stato consegnato ai nostri volontari presso la nostra sede di via Gassendi 11 a Milano».
Grazie agli sforzi ed alle cure dei volontari dell'ENPA questo piccolo "pulcino" spelacchiato avrà infatti la possibilità di crescere e diventare adulto, e tra pochi mesi potrà essere rilasciato.
L'airone cenerino (Ardea cinerea) è un grande uccello della famiglia degli ardeidi. Elegante e aggraziato, ha un'apertura alare che può superare gli 1,70 metri ed è facilmente riconoscibile per la sua livrea grigio-azzurrina. Nidifica in Europa centrale, spingendosi molto a nord fino alla Norvegia, mentre in estate migra nei territori mediterranei e del nord Africa per trascorrere al caldo la stagione fredda, con alcuni individui che possono spingersi anche più a sud.
Nel nostro Paese questa specie è considerata di passaggio durante la migrazione di andata e di ritorno. Negli ultimi decenni però si è assistito ad un notevole aumento della popolazione di questa specie in Italia, come per l'airone bianco maggiore (Ardea alba), tanto che alcune popolazioni sono divenute stanziali, come la famiglia del protagonista della nostra storia.
L'airone cenerino si può trovare in molti habitat differenti, con preferenza per quelli ricchi di prede e con acque basse. Preferisce le zone pianeggianti, ma occasionalmente può arrivare, e nidificare, fino a 3000 metri di quota. Di solito costruisce i suoi nidi vicino a specchi d'acqua, in zone protette come i canneti. Negli ultimi anni però se si è assistito a nidificazioni costruite in luoghi distanti da fonti d'acqua, segno di un forte adattamento della specie in zone bonificate e vicine all'uomo.
I piccoli di questa specie, di solito 4-5 per nidiata, vengono nutriti dai genitori per circa otto settimane per poi imparare a volare e finalmente lasciare il nido. Molti giovani non sopravvivono al loro primo inverno, ma se superano questa fase delicata, la loro aspettativa di vita è di circa 5 anni.