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18 Ottobre 2022
15:58

Un orso nero attacca uno scalatore in Giappone per proteggere il proprio piccolo

Uno scalatore si è ritrovato faccia a faccia con un orso nero giapponese e ha ripreso in un video l'attacco che ha subito dall'animale. L'orso voleva difendere il proprio piccolo e fortunatamente non ci sono state conseguenze gravi per nessuno.

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Trovarsi faccia a faccia con un orso può rivelarsi un'esperienza meravigliosa ma se l'orso in questione ha con sé un cucciolo e si sente minacciato bisogna stare molto attenti. Questa è l'esperienza di uno scalatore che ha ripreso in un video l'attacco di un orso nero giapponese (Ursus thibetanus japonicus) che voleva difendere il proprio piccolo.

Nel video in questione possiamo vedere i verdeggianti picchi del Monte Futago, un vulcano dormiente alto 1.099 metri situato nel centro di Hakone, una zona montuosa a circa un'ora e mezza di macchina da Tokyo. Lo scalatore si arrampica con destrezza su una ripida spalla del monte e quando la telecamera mostra il panorama circostante ci ritroviamo immediatamente immersi nel verse. Un tappeto di alberi a perdita d'occhio che si estende fino all'oceano e all'omonima città.

Lo scalatore immerso nel verde è quindi completamente assorto nella salita che richiede ogni goccia della sua concentrazione. Arrivato su un costone di roccia sottile è possibile udire un veloce latrato e la telecamera si gira repentinamente nella direzione del suono: un orso nero giapponese, una sottospecie dell'orso dal collare, sbuca da sopra la roccia scaraventandosi verso l'uomo che inizia a urlare e strepitare nel tentativo di spaventare l'animale.

Il primo attacco va a vuoto ma l'orso non demorde e continua altre tre volte ad avvicinarsi pericolosamente allo scalatore che cerca di difendersi con ogni mezzo. Il motivo dell'attacco non sembra essere chiaro fino all'ultimo momento: il pesante mammifero decide di andare via e proprio in quel momento fa capolino da un cespuglio un piccolo orso che senza battere ciglio segue la ritirata di quella che presumibilmente è la madre.

Il video prosegue con il resto della scalata dell'uomo che riesce a raggiungere la vetta con il fiato corto per la fatica e per l'esperienza adrenalinica. Immedesimarsi in un evento del genere non è facile e molti non avrebbero avuto gli stessi nervi saldi mostrati dal protagonista della vicenda. In ogni caso il video termina con un "lieto fine" in cui nessuno ha riportato danni e se da una parte il principale sentimento che si prova è di sollievo, dall'altra si apre lo spazio per alcune riflessioni sul comportamento dell'uomo e dell'animale.

Innanzitutto, c'è da considerare che, come è possibile vedere dalle immagini, l'uomo si trovava in montagna da solo. Sebbene sia piacevole godersi la pace e la tranquillità che solo la natura può offrire, è comunque importante sottolineare come qualsiasi gita in montagna necessita di essere fatta almeno in coppia per far fronte ad ogni evenienza, specialmente se si stanno affrontando percorsi pericolosi come quelli intrapresi dall'uomo.

Alla sconsideratezza, però, bisogna anche aggiungere una certa dose di sfortuna. Il meraviglioso monte che fa da sfondo al video fa parte di un area naturalistica con un'incredibile ricchezza di biodiversità. A sud-est del Futago c'è la caldera del vulcano Hakone, una cupola di lava solidificata formata da un'eruzione avvenuta circa 5.000 anni fa, e il monte è circondato da altri tre picchi: il Komagatake, il Kamiyama e il Daigatake. Tutta la regione fa parte di una vasta area protetta e proprio per ragioni conservazionistiche diverse parti della montagna sono chiuse al pubblico. Proprio queste zone sono la casa degli orsi neri giapponesi, ma incontrarne uno è estremamente raro.

Non ci sono stime ufficiali del numero di orsi neri in Giappone ma alcune aree dell'Arcipelago hanno già affrontato la sua estinzione locale. L'animale è minacciato a causa del bracconaggio: gli organi degli ursidi in generale sono molto richiesti sul mercato nero, specialmente per l'impiego nella medicina tradizionale. Il consistente declino delle popolazioni di orso nero giapponese fa ipotizzare agli studiosi che di questo passo l'animale si estinguerà nei prossimi 100 anni e per questo motivo riuscire a trovare un orso di questa specie sul proprio cammino è da considerarsi un evento unico nel suo genere.

A rendere ancora più unico l'incontro è la presenza di un cucciolo al fianco dell'orso adulto che spiegherebbe anche l‘aggressività dell'animale. Difendere i propri piccoli è uno degli istinti più forti: la sopravvivenza della prole diventa l'unico scopo di vita e farebbero di tutto per evitare che si feriscano o muoiano. Questo istinto ricade nella categoria che gli etologi definiscono "cure parentali" , ovvero l'insieme dei comportamenti di un individuo volti a salvaguardare i propri piccoli. La difesa attiva è solo uno di questi comportamenti, ma altre strategie comunemente utilizzate vanno dall'allattamento alla gestazione prolungata per poter partorire durante un periodo favorevole.

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In ogni caso è importante tenere presente che incontri così ravvicinati non sono all'ordine del giorno, ma se si dovesse verificare un evento del genere si possono seguire i consigli degli esperti, come quelli dati a Kodami dalla biologa Elisabetta Tosoni, impegnata in numerosi progetti dedicati all'orso appenninico e coautrice del progetto di divulgazione "L'orso e la formica": «Nel caso si avvistasse un orso da lontano – consiglia l'esperta – L'importante è allontanarsi lentamente senza dimostrarsi in alcun modo di essere un pericolo per l'animale. Nel caso in cui l'orso si avvicini bisogna prendere le distanze, non gridare e non spaventarlo. Parlare tra di noi qualora serva in modo calmo e soprattutto lasciare all'animale vie di fuga. Spesso le persone fanno assembramenti e circondano gli animali che a quel punto cercheranno di spaccare la fila».

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