Un orso ha ferito a morte una turista di 19 anni e poi è stato abbattuto dalle autorità locali. È successo martedì 9 luglio in Romania, sul sentiero turistico Jepii Mici nei monti Bucegi sulla catena dei Carpazi. L'identità e la nazionalità della vittima ancora non sono state rese note.
La 19enne e l'orso si sono trovati sul medesimo sentiero, molto conosciuto dagli appassionati di trekking in quell'area dei Carpazi. Qui l'animale avrebbe prima aggredito l'escursionista e poi trascinata fino a farla cadere da un dirupo alto circa 100 metri.
Un altro turista ha assistito al momento in cui la donna è stata attaccata e ha chiamato il numero unico di emergenza 112, riferendo che la giovane era stata trascinata dall'orso in un'area in cui non poteva più vedere cosa le stava succedendo. Il corpo senza vita è stato poi rinvenuto dai soccorsi, ma le operazioni per il recupero sono state complicate dalla presenza dell'orso che era rimasto a pochi metri. L'animale è stato quindi abbattuto dai gendarmi della contea di Prahova.
Anche in Romania si è scatenato il dibattito sulla sovrapopolazione di orsi. A parlarne è stato l'ex ministro dell'Ambiente rumeno, Tánczos Barna: «Quanti altri devono morire prima che i decisori politici abbiano il coraggio di prendere provvedimenti per proteggere la vita dei cittadini dal reale pericolo rappresentato dalla sovrappopolazione degli orsi?».
A novembre il Senato romeno aveva votato favorevolmente il disegno di legge sulle quote di caccia agli orsi, tuttavia il via libera non è ancora arrivato dalla Camera. «La caccia deve essere reintrodotta ed evitare la perdita di vite umane», ha detto Barna.
Una posizione che non ha incontrato il favore delle principali organizzazioni di tutela animale e ambientali, le quali hanno più volte sottolineato come negli anni passati, i cacciatori avessero utilizzato le quote per andare a caccia di ogni tipo di orso, e non di quelli che effettivamente costituivano una minaccia per gli insediamenti umani.