Un orso avvistato in galleria tra Arquata del Tronto e Norcia: il video

Un orso è stato avvistato all'interno di una galleria stradale sui Monti Sibillini. Per il Sindaco di Arquata del Tronto è «Sul nostro territorio ferito dal terremoto pensiamo ci sia una comunità di orsi».

20 Maggio 2022
12:01
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orso galleria

Un orso in fuga è stato avvistato nella galleria di Forca Canapine, che collega Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, a Norcia, in provincia di Perugia.

Il valico stradale è situato sui Monti Sibillini, ed è proprio su un gruppo Facebook dedicato a questo massiccio montuoso tra Umbria, Marche e Lazio che il video della corsa dell'orso è stato postato e ricondiviso migliaia di volte.

La zona dell'avvistamento farebbe pensare a un Orso bruno marsicano, sottospecie autoctona dell'Appennino italiano arrivata sull'orlo dell'estinzione a causa dell'espansione delle attività antropiche, e sarebbero state proprio le arnie e il miele delle api domestiche ad attrarre l'orso vicino agli insediamenti urbani.

«Questo è il quarto avvistamento in un anno nel nostro territorio ferito dal terremoto. Avvistamenti si sono verificati a Norcia, Amatrice e altri centri. Pensiamo non si tratti di un solo orso, questo è di grandi dimensioni mentre l'altro avvistato poco tempo fa era molto più piccolo», conferma a Kodami Michele Franchi, il sindaco di Arquata del Tronto, Comune diviso tra il Parco dei Monti della Laga e il Parco dei Sibillini.

«Sappiamo che l'orso non si avvicina all'essere umano, come tutti i selvatici è restio ad avvicinarsi all'uomo, è pericoloso solo quando una volta diventato confidente – spiega il sindaco – Per noi è quindi fondamentale la prevenzione e insegnare alla popolazione come comportarsi quando ci si trova in presenza di questo animale».

Un tema già emerso con Juan Carrito, il più noto ambasciatore della popolazione di orso marsicano. È lui che negli ultimi due anni ha contribuito a riaccendere il dibattito sulla complessa coesistenza nel territorio dell'Appennino diviso tra fauna selvatica ed essere umano.

Carrito è stato fotografato e ripreso innumerevoli volte prima sul territorio del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, che lo ha usato per raccontare la specie, e poi del Parco nazionale della Maiella, che ne sta gestendo la re-imissione in natura dopo un periodo in cattività nell'Area faunistica di Palena.

Come era già avvenuto con Carrito, anche l'orso avvistato sui Monti Sibillini è stato oggetto di un video diventato in poco tempo popolarissimo. Un fenomeno che svela le preoccupanti tendenze dell'era dei social.

Molti infatti, sono soliti accorrere sul luogo dell'avvistamento di selvatici con la speranza di scattare un selfie con l'orso, accorciando progressivamente la distanza con gli animali, fino a giungere a pochi metri, come ha raccontato un lettore che ha mandato la sua testimonianza a Kodami.

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Nel corso del tempo il "dossier Carrito" è arrivato prima sul tavolo degli enti locali abruzzesi e poi del Ministero della Transizione ecologica e viene decisa la sua traslocazione. Da quel momento l'animale ha ridotto le sue sortite in città, complice l'istallazione di appositi cassonetti anti orso nelle zone della provincia dell'Aquila e della Riserva Naturale Regionale Lago di San Domenico e Lago Pio.

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Ora che anche per i Comuni intorno ai Monti Sibillini toccherà il compito di ripensare gli spazi della comunità e il modo in cui le persone proteggono risorse appetibili per gli orsi come miele e frutteti.

«Siamo convinti che con le giuste misure potremmo condividere gli spazi senza né incontri né scontri», conclude il Sindaco.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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