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14 Ottobre 2024
18:01

Un nuovo virus trasmissibile all’uomo scoperto in una zecca in Cina

In Cina, è stato identificato un nuovo virus trasmissibile dalle zecche agli esseri umani. Il prima caso risale al 2019 e per il momento sembra essere localizzato nel nord-est della Cina.

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Le zecche possono trasmettere decine di malattie diverse sia agli esseri umani che agli altri animali e tra le più note e studiate c'è sicuramente la malattia di Lyme. Al contrario, molte altre infezioni trasmesse da questi aracnidi ematofagi rimangono invece poco conosciute, se non completamente ignorate.

A tal proposito, un nuovo studio condotto in Cina ha portato alla scoperta di un nuovo virus trasmissibile agli esseri umani completamente sconosciuto che potrebbe avere implicazioni anche per la salute pubblica.

Il nuovo virus è stato chiamato "virus delle zone umide" (wetland virus, WELV) poiché è stato identificato per la prima volta nel 2019 quando un paziente, dopo essere stato morso da una zecca durante un'escursione in un'area umida della Mongolia, è stato ricoverato con sintomi come febbre, mal di testa e vomito. Le sue condizioni erano poi peggiorate, portando a disfunzioni di più organi.

Per comprendere l'origine della malattia, i ricercatori hanno approfondito le analisi, scoprendo questo nuovo virus mai osservato prima di quel momento.

Il virus delle zone umide appartiene al genere Orthonairovirus e fa parte della famiglia Nairoviridae, agenti patogeni diffusi spesso dalle zecche e tra cui troviamo anche il responsabile della cosiddetta febbre emorragica Crimea-Congo, una malattia molto pericolosa che può raggiungere un tasso di mortalità anche del 30%. Tuttavia, il wetland virus aveva caratteristiche diverse e uniche, che secondo gli scienziati meritavano maggiore attenzione e un'indagine molto più ampia e approfondita.

Per verificare quindi la portata della diffusione, i ricercatori hanno esaminato altri pazienti segnalati nel nord-est della Cina e che, dopo essere stati morsi da una zecca, avevano sviluppato sintomi simili. Ciò ha portato all’identificazione di altri 17 casi di infezione da WELV, confermando che il virus è quindi ben e diffuso radicato nella regione. Un aspetto cruciale dello studio è stata l’indagine ecologica su larga scala che ha coinvolto zecche, animali selvatici e domestici, dato che questi ultimi spesso fungono da serbatoi per agenti patogeni.

Ed è infatti emerso che pecore, maiali e cavalli erano portatori del virus, per cui gli animali d'allevamento potrebbero giocare un ruolo chiave nella diffusione di questo nuovo patogeno. In ogni caso, al momento il WELV è stato trovato solo nel nord-est della Cina. Secondo gli autori però, considerando che la specie di zecca coinvolta – ovvero Haemaphysalis concinna – è parecchio più diffusa sia in Europa che in Asia, è altamente probabile che anche il virus sia molto più diffuso di così.

Per il momento, sappiamo solo che è stato identificato un nuovo virus trasmissibile dalle zecche agli esseri umani associato a malattie con sintomi come febbre alta, vertigini e dolori articolari. Solo però ulteriori studi mirati e più ampi su zecche, animali e persone con sintomi simili potranno effettivamente far luce sulla sua reale diffusione e sulla portata di questa nuova potenziale minaccia.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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